I molluschi contagiosi sono una frequentissima infezione virale dovuta al virus pox virus. Questa infezione e' tipica dell'eta' infantile dove colpisce tutto il corpo determinando la formazione di piccole bollicine simili a pallini del colore della pelle con una piccola depressione centrale. Sono cosi' definite, ombellicate.
Il molusco contagioso pero' puo' colpire anche gli adulti perche' il meccanismo di trasmissione e' il semplice contatto con la lesione infetta. In particolare per gli adulti sono interessate le aree genitale, per questo motivo il mollusco contagioso nell'adulto puo' essere definita una patologia trasmissione sessuale.
Il trattamento di questa patologia e' primariamente chirurgico: il medico esegue con uno strumento chiamato courrette (o cucchiaio) l'asportazione di ogni singola "pallina". Questa operazione deve essere ripetuta fino a che non si formerano piu' lesioni.
Esistono terapie mediche oltre che chirurgiche?
SI! Esistono prodotti, a base di una soluzione al 5% di Potassio Idrossido (Potassa caustica) o Potassio Idrossido al 10% che si esplicano nell'attacare le cellule infettate dal virus del mollusco generando una reazione infiammatoria di risposta, la cui risoluzione porta alla scomparsa del virus stesso. Queste soluzioni sono in commericio in Italia con il nome di Molusk, Moluskin e Macrocea Combi, oltre che i preparati galenici disponibili nelle farmacie. Devono essere Apllicati una o due volte al giorno (a seconda della percentuale) in modo circoscritto sulle pupule del mollusco contagioso utilizzando l'apposito applicatore a spatolina e lasciare asciugare bene, al fine di evitare che il prodotto si estenda sulla cute sana circostante.
Conviene fare il trattamento chirurgico o quello medico?
Se le lesione sono poche e il paziente e' un adulto conviene intervenire chirurgicamente. Se le papule son tante o se il paziente e' un bambino conviene intervenire con il trattamento medico cosi' non incorriamo in cicatrici o dolore.
Quale percentuale di prodotto utilizzare?
E' buona regola chiedere consiglio al proprio dermatologo ma in linea generale sia il trattamento una volta al giorno con l'idrossido di potassio al 10% che quello due volte al giorno con il 5% sono efficaci.
Blog di Dermatologia a cura della Dottoressa Marta Grazzini, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia
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Striscia bianca sulla pelle - LICHEN STRIATUS
Il lichen striato si caratterizza per la comparsa, generalmente abbastanza improvvisa di una o piu' linee piu' chiare rispetto al colore della pelle tendenti al biancastro. Questa patologia colpisce in piu' del 50% dei casi i bambini che anno un eta' compresa tra 3 e 15 anni ma puo' colpire tutte le eta' le razze ed entrambi i sessi.
Di solito le lesioni non sono sintomatiche anche se puo' essere presente un lieve prurito. La comparsa e' generalmente rapida e la patologia si auto-risolve con il tempo. La caratteristica di questa malattia e' che le macchie o le papule ipocromiche si dispongo lungo delle linee e appaiano come una strisciata bianca sulla pelle.
In alcuni casi possono permanere nel tempo degli esiti come cicatrici pigmentate o ipocromiche.
La diagnosi e' generalmente fatta dal dermatologo senza l'ausilio di esami particolari. La causa scatenante non e' note ma viene ipotizzata un origine virale anche perche' sono stati descritti nella letteratura medica casi di fratelli che hanno avuto il lichen striatus contemporaneo.
Dato che la patologia scompare in circa 12 mesi il trattamento non e' necessario ad eccezione dei casi in cui le lesioni sono sintomatiche. In questi ultimi casi si posso usare pomate emolienti o in alcuni casi a base di steroidi per controllare il prurito.
Di solito le lesioni non sono sintomatiche anche se puo' essere presente un lieve prurito. La comparsa e' generalmente rapida e la patologia si auto-risolve con il tempo. La caratteristica di questa malattia e' che le macchie o le papule ipocromiche si dispongo lungo delle linee e appaiano come una strisciata bianca sulla pelle.
In alcuni casi possono permanere nel tempo degli esiti come cicatrici pigmentate o ipocromiche.
La diagnosi e' generalmente fatta dal dermatologo senza l'ausilio di esami particolari. La causa scatenante non e' note ma viene ipotizzata un origine virale anche perche' sono stati descritti nella letteratura medica casi di fratelli che hanno avuto il lichen striatus contemporaneo.
Dato che la patologia scompare in circa 12 mesi il trattamento non e' necessario ad eccezione dei casi in cui le lesioni sono sintomatiche. In questi ultimi casi si posso usare pomate emolienti o in alcuni casi a base di steroidi per controllare il prurito.
Unghie fragili piatte e scavate in un bambino - Coilonichia
La Coilonichia descrive un’alterazione ungueale in cui l’unghia appare concavo e dove la lamina ungueale è depressa centralmente e estroflesso lateralmente. Il nome deriva dal greco " cucchiaio ", Koilos. Le cause che fanno assumere alle unghie l'aspetto della Coilonichia sono molteplici , ma possono essere suddivisi in cause ereditarie, acquisite e idiopatica. Nella pratica dermatologica , la Coilonichia è spesso un segno di una dermatosi infiammatorie o onicomicosi. Altrimenti, la Coilonichia può essere dovuta ad una carenza di ferro, in sindrome di Plummer - Vinson , come variante normale nei bambini, o come una sindrome familiare.
Le unghie delle prime tre dita laterali sono più frequentemente interessate, tranne nella prima infanzia e nelle forme ad eziologia congenita. I dermatologi sanno riconoscere la Coilonichia e il suo potenziale cutaneo oltre alle possibili associazioni sistemiche.
Mentre la patogenesi della Coilonichia è poco conosciuta, diversi meccanismi sono stati proposti, tra cui le anomalie del flusso sanguigno (età e alterazioni vascolari), endocrinopatie, deficit di metalo enziamtici o aminoacidi contenenti zolfo, traumi e dermatosi primarie. Un’ ipotesi è che il carente flusso di sangue digitale interrompe il tessuto connettivo subungueale, causando una depressione relativa della matrice. Se la matrice distale è depressa rispetto alla matrice prossimale, risultata la Coilonichia. Un'altra ipotesi è che i risultati da carenze di aminoacidi contenenti zolfo (cisteina e metionina) necessari per la normale crescita lamina ungueale. Analogamente, la crescita delle unghie dipende dalla presenza di metalo enzimi (ferro, zinco e rame); deficienze genetiche o acquisite in questi elementi, o nelle loro vie biochimiche possono contribuire alla Coilonichia
La Coilonichia è una diagnosi clinica. Uno o più unghie possono essere colpite. Storicamente , il medico potrebbe applicare una una goccia di acqua sulla lamina per confermare la diagnosi . Il test è positivo se la goccia d'acqua rimane sulla piastra, dimostrando la concavità dell’unghia .
Coilonichia si osserva spesso nei pazienti affetti da lichen planus (LP) dellle unghie. La vera incidenza è probabilmente sotto-rappresentate nella letteratura. La Coilonichia può essere visto anche in unghie affette da psoriasi. La prevalenza del coinvolgimento ungueale nella psoriasi è pari a circa il 50%, ma può arrivare all’ 80% nei pazienti con malattia articolare. La Trachyonychia, considerato un termine migliore per la distrofia delle 20 unghie come può interessare solo uno o poche unghie, è caratterizzata da lamina ungueale omogenea rugosità, e può essere idiopatica, associata con alopecia areata, psoriasi, il lichen planus, o dermatite atopica. Anche l’onicomicosi può presentare con una deformità dell’unghia a forma di cucchiaio, probabilmente dovuta ad una pressione meccanica subungueale sul letto ungueale.
Studi recenti affermano che la carenza di ferro è la causa più comune di Coilonichia nei bambini fino a 14-16. Lo assottigliamento e fragilità delle unghie spesso accompagna questa deformita’. La carenza di ferro può essere dovuto a perdita di sangue, carenza nutrizionale o malassorbimento e può essere causato da una varietà di condizioni , tra cui , la malattia celiaca , ulcera peptica , infezioni da elminti, malattia infiammatoria intestinale, sanguinamento gastrointestinale, menorragia e gravidanza. La gravità della carenza di ferro non sembra essere correlato con lo sviluppo di Coilonichia , anche se i livelli di ferro ungueale aumentano con supplemento orale. Nei bambini, la Coilonichia può precedere le anomalie di laboratorio di carenza di ferro.
La Coilonichia può verificarsi in pazienti con scarsa nutrizione a causa di carenze di vitamina C , zinco, rame , selenio , la cisteina , e altri aminoacidi acidi.
Bisogna anche dire che le cinque alterazioni delle unghie più comuni nei bambini normali sono: leuconichia puntiformi, Onychophagia, pitting, Coilonichia, soprattutto dell'alluce e divisione lamellare del bordo libero (spesso associata a Coilonichia).
Mentre la Coilonichia isolato delle unghie nei bambini è di solito idiopatica, rimane una diagnosi di esclusione, ed e’ sempre opportuno escludere l’anemia e carenze nutrizionali . Anche un trauma è una causa comune di Coilonichia nei bambini, spesso a causa di scarpe ben aderenti succhiare il dito.
Dermatite da Pannolino nel neonato: come comportarsi
La dermatite da pannolino è un disturbo che puo' essere comune tra i bambini e i neonati. La dermatite da pannolino e' causata dal contatto con l’urina e le feci, che possono irritare con facilità la pelle sensibile del bambino. Il problema può essere anche causato dall’uso di prodotti particolari per la pulizia del piccolo (come le salviette usa e getta) e da infezioni che possono stabilirsi a livello genitali con per esempio la candida.
I bambini affetti da dermatite da pannolino presenta arrossamento, dolorabilita' e gonfiore nel sederino, le cosce e i genitali. Il fastidio, nella maggior parte dei casi, provoca anche cambiamenti d’umore nel neonato che appare nervoso. Inoltre se l'irritazione e' piu' importante il lavaggio del sederino puo' provocare il pianto. Quando l'irritazione si aggrava possono comparire sulla pelle dei piccoli tagli o ulcere che sono particolarmente dolorosi per il bambino.
La prevenzione piu' appropiata consiste nel tenere la pelle del piccolo più pulita e asciutta possibile. Inoltre di fondamentale importanza cambiare spesso il pannolino e applicare una crema barriera per esempio quelle all'ossido di zinco. Con questi accorgimenti in genere il problema non si presenta mai, o in modo molto blando.
In caso di comparsa di dermatite genitale e' sempre bene rivolgersi al proprio pediatra o dermatologo per un trattamento appropriato. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti comunque le care a base di ossido di zinco.
I bambini affetti da dermatite da pannolino presenta arrossamento, dolorabilita' e gonfiore nel sederino, le cosce e i genitali. Il fastidio, nella maggior parte dei casi, provoca anche cambiamenti d’umore nel neonato che appare nervoso. Inoltre se l'irritazione e' piu' importante il lavaggio del sederino puo' provocare il pianto. Quando l'irritazione si aggrava possono comparire sulla pelle dei piccoli tagli o ulcere che sono particolarmente dolorosi per il bambino.
La prevenzione piu' appropiata consiste nel tenere la pelle del piccolo più pulita e asciutta possibile. Inoltre di fondamentale importanza cambiare spesso il pannolino e applicare una crema barriera per esempio quelle all'ossido di zinco. Con questi accorgimenti in genere il problema non si presenta mai, o in modo molto blando.
In caso di comparsa di dermatite genitale e' sempre bene rivolgersi al proprio pediatra o dermatologo per un trattamento appropriato. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti comunque le care a base di ossido di zinco.
Trattamento della Pitiriasi Versicolore
Secondo le nuove linee guida della societa' Italiana dei dermatologi universitari (SIDEMAST) il trattamento sistemico della pitiriasi versicolore e' consigliato solo nelle forme estese con numerose recidive. I migliori risultati si ottengono con Itarconazolo (200 mg die per 7 gironi) e con Fluconazolo (150 mg in unica dose). In caso di recidive frequenti 400 mg di Itraconazolo possono essere somministrate un solo giorno al mese per 6 mesi consecutivi, oppure l'uso periodico di (ogni 15-30 giorni) di antimicotici topici.
Nel caso invece di comparsa sporadica della patologia si possono usare antimicotici topici in formulazione di schiuma o shampoo da usare per 10-15 giorni (es. azoloci o ciclopiroxolamina).
Vedi link alla pitiriasi versicolore per la diagnosi di malattia.
Nel caso invece di comparsa sporadica della patologia si possono usare antimicotici topici in formulazione di schiuma o shampoo da usare per 10-15 giorni (es. azoloci o ciclopiroxolamina).
Vedi link alla pitiriasi versicolore per la diagnosi di malattia.
Tigna - Tinea Capitis: cosa propongono le nuove linee guida!
La Tinea capitis, o tigna del cuoio capelluto, è un'infezione dei follicoli piliferi del cuoio capelluto e della la pelle circostante, causata da funghi dermatofiti, generalmente Microsporum e Trichophyton.
La Tinea capitis continua ad essere prevalentemente un disturbo dei bambini in età prepuberale, senza alcun segno di una riduzione dell'incidenza ed in tutta Europa Microsporum canis resta il più comunemente organismo coinvolto.
Una diagnosi accurata rimane una componente vitale per la gestione della malattia. L'aspetto clinico della tinea capitis è molto variabile, a seconda del microrganismo causale, tipo di invasione dei capelli e il grado della risposta infiammatoria . Comunemente si ossserva la perdita di capelli a chiazze, con vari gradi di eritema del cuoio capelluto. Tuttavia, i segni clinici possono essere sottili e la diagnosi può essere difficile.
L’obiettivo principale del trattamento per la tinea capitis è quello di raggiungere la completa risoluzione clinica (segni e sintomi) e laboratoristica (negativizzazione dell’esame colturale) il più rapidamente possibile con i minori effetti collaterali.
La griseofulvina ha rappresentato e rappresenta il principio attivo più ampiamente prescritto e comunemente utilizzato nella pratica clinica. Il dosaggio pediatrico della griseofulvina è di 10-25 mg/kg/die per 6-8 settimane. La griseofulvina, ad oggi, non
solo è l’unico farmaco ad avere l’indicazione in scheda tecnica per la tinea capitis in Italia e in molti altri paesi, ma è lo standard di riferimento utilizzato negli studi clinici randomizzati per la valutazione di agenti antifungini più recenti. Altri antimicotici, quali la terbinafina, l’itraconazolo o il fluconazolo, sono stati impiegati nel trattamento della tinea capitis, ma anche le più recenti revisioni delle linee guida sul trattamento in età pediatrica documentano l’uso in prima linea della griseofulvina per il trattamento di infezioni sostenuta da T. tonsurans, M. canis, T. mentagrophytes e T. violaceum in età pediatrica. Nella TC dell’adulto il trattamento di prima scelta rimane la griseofulvina al dosaggio di 1 g/die per
6-12 settimane. In alternativa sono indicati terbinafina, itraconazolo e fluconazolo.
La Tinea capitis continua ad essere prevalentemente un disturbo dei bambini in età prepuberale, senza alcun segno di una riduzione dell'incidenza ed in tutta Europa Microsporum canis resta il più comunemente organismo coinvolto.
Una diagnosi accurata rimane una componente vitale per la gestione della malattia. L'aspetto clinico della tinea capitis è molto variabile, a seconda del microrganismo causale, tipo di invasione dei capelli e il grado della risposta infiammatoria . Comunemente si ossserva la perdita di capelli a chiazze, con vari gradi di eritema del cuoio capelluto. Tuttavia, i segni clinici possono essere sottili e la diagnosi può essere difficile.
L’obiettivo principale del trattamento per la tinea capitis è quello di raggiungere la completa risoluzione clinica (segni e sintomi) e laboratoristica (negativizzazione dell’esame colturale) il più rapidamente possibile con i minori effetti collaterali.
La griseofulvina ha rappresentato e rappresenta il principio attivo più ampiamente prescritto e comunemente utilizzato nella pratica clinica. Il dosaggio pediatrico della griseofulvina è di 10-25 mg/kg/die per 6-8 settimane. La griseofulvina, ad oggi, non
solo è l’unico farmaco ad avere l’indicazione in scheda tecnica per la tinea capitis in Italia e in molti altri paesi, ma è lo standard di riferimento utilizzato negli studi clinici randomizzati per la valutazione di agenti antifungini più recenti. Altri antimicotici, quali la terbinafina, l’itraconazolo o il fluconazolo, sono stati impiegati nel trattamento della tinea capitis, ma anche le più recenti revisioni delle linee guida sul trattamento in età pediatrica documentano l’uso in prima linea della griseofulvina per il trattamento di infezioni sostenuta da T. tonsurans, M. canis, T. mentagrophytes e T. violaceum in età pediatrica. Nella TC dell’adulto il trattamento di prima scelta rimane la griseofulvina al dosaggio di 1 g/die per
6-12 settimane. In alternativa sono indicati terbinafina, itraconazolo e fluconazolo.
Impetigine Bollosa - Infezione Batterica della Pella
L’impetigine bollosa è un' infezione batterica, estremamente contagiosa, caratterizzata dalla primitiva formazione di bolle subcornee di qualche centimetro di diametro che si sviluppano su un fondo eritematoso. Le bolle sono grosse e flaccide, possono risolversi al centro per estendersi e assumere un aspetto circinato alla periferia. All’esordio il liquido contenuto nella bolla è limpido e chiaro, successivamente diviene purulento (pus) e la bolla si rompe infettando zone vicine con diffusione asimmetrica a casuale delle lesioni che si risolvono in crosticine giallo brunastre. Di solito il paziente è asintomatico ma nei casi di lesioni molto estese il paziente può avere un malessere generale astenia.
Può essere interessato tutto il corpo comprese il palmo le piante e le mucose. L’impetigine bollosa rappresenta il 30 % delle forme di impetigine ed è generalmente sporadica. L’eziologia dell’impetigine bollosa è dovuta a stafilococco coagulasi positivo del gruppo fago II che è in grado di produrre una tossina esfoliativa, epidermolisina, responsabile del quadro clinico. L’impetigine bollosa colpisce più frequentemente i bambini sesso come piccole epidemie, ma può colpire anche gli adulti come complicanza di piccoli traumi o di altre affezioni cutanee o per contagio. Di solito si presenta nei mesi estivi ed è più frequente nei paesi a clima caldo umido (impetigo tropicale).
Può essere accompagnata da linfoadenite ma le complicanze più temibili sono la glomerulonefrite e la SSSS (Staphilococcical skin scalded syndrome) o necrolisi epidermica stafilococcica del lattante che colpisce però soprattutto bambini sotto i sei anni presentandosi con febbre irritabilità e eritema scarlattiniforme particolarmente accentuato alle pieghe e alle zone periorifiziali.
Le lesioni sono patognomoniche soprattutto nei bambini, l’accertamento diagnostico potrà essere effettuato con l’esame culturale che evidenziarà la presenza di staffiloccocchi. Potrà inoltre essere effettuata la ricerca di cocchi tramite la colorazione di gram che si presentano in catene o clustrer all’intreno dei neutrofili.
L’esame istologico metterà in evidenza bolle uniloculari intraepidermiche, situate nella parte alta del malpinghiano. Le bolle contengono fibrina e granulociti neutrofili. Sono inoltre presenti spongiosi e un moderato infiltrato infiammatorio subepidermico.
Può essere interessato tutto il corpo comprese il palmo le piante e le mucose. L’impetigine bollosa rappresenta il 30 % delle forme di impetigine ed è generalmente sporadica. L’eziologia dell’impetigine bollosa è dovuta a stafilococco coagulasi positivo del gruppo fago II che è in grado di produrre una tossina esfoliativa, epidermolisina, responsabile del quadro clinico. L’impetigine bollosa colpisce più frequentemente i bambini sesso come piccole epidemie, ma può colpire anche gli adulti come complicanza di piccoli traumi o di altre affezioni cutanee o per contagio. Di solito si presenta nei mesi estivi ed è più frequente nei paesi a clima caldo umido (impetigo tropicale).
Può essere accompagnata da linfoadenite ma le complicanze più temibili sono la glomerulonefrite e la SSSS (Staphilococcical skin scalded syndrome) o necrolisi epidermica stafilococcica del lattante che colpisce però soprattutto bambini sotto i sei anni presentandosi con febbre irritabilità e eritema scarlattiniforme particolarmente accentuato alle pieghe e alle zone periorifiziali.
Le lesioni sono patognomoniche soprattutto nei bambini, l’accertamento diagnostico potrà essere effettuato con l’esame culturale che evidenziarà la presenza di staffiloccocchi. Potrà inoltre essere effettuata la ricerca di cocchi tramite la colorazione di gram che si presentano in catene o clustrer all’intreno dei neutrofili.
L’esame istologico metterà in evidenza bolle uniloculari intraepidermiche, situate nella parte alta del malpinghiano. Le bolle contengono fibrina e granulociti neutrofili. Sono inoltre presenti spongiosi e un moderato infiltrato infiammatorio subepidermico.
Ink-spot lentigo - Lentiggini a macchia di inchiostro

Le lentigo a chiazza di inchiostro sono state descritte per la prima volta nel 1992 da Bolognia. Si presentano come piccole (5 mm di diametro) chiazze nere uniformi che appaiono di solito in aree foto esposte. Bolognia ha enfatizzato il fatto che le lesioni possono essere erroneamente confuse con un melanoma in situ per il loro colore molto scuro e uniforme.
Compaiono molto frequentemente in soggetti con capelli rossi e cute chiara più spesso al tronco. Proprio la comparsa in soggetti di pelle chiara spesso in associazione con la presenza di altre lentigo semplici in aree foto esposte può porre il problema della diagnosi differenziale con un early stage melanoma.
L’ indagine demoscopica evidenzia un reticolo nero o bruno scuro con maglie irregolari correlato istologicamente con una maggiore pigmentazione all’apice delle creste epidermiche e un carenza di pigmento a livello delle papille dermiche.
In caso di comparsa di lesioni cutanea simile e' importante una valutazione dermatologica.
LE LENTIGGINI

La lentigo semplice è una lesione melanocitaria molto comune che rappresenta una proliferazione superficiale di melanociti.
Microscopicamente si evidenzia una sottile e circoscritta proliferazione melanocitaria caratterizzata da melanociti aumentati in numero che formano aggregati iperpigmentati lungo le creste epidemiche. Sebbene la maggior parte delle delle lentigo semplici rimangono stabili alcune possono sviluppare nidi di melanociti a livello della giunzione dermo epidermica e nel derma.
Per la loro capacità di modificarsi le lentigo semplici sono considerate come i precursori morfologici del nevo giunzionale acquisito. Clinicamente la lentigo semplice è una piccola macula uniforme di colorito giallo brunastro e di diametro compreso tra 3 e 5 mm. Le lentiggini sono più frequenti in pazienti con capelli rossi e cute chiara e si ritrovano inoltre frequentemente in soggetti con cute foto esposta al livello del tronco degli arti.
Al’esame demoscopico si evidenzia una tipica rete di pigmento di colorito bruno chiaro, con maglie regolarmente distanziate. Qualche volta punti scuri disposti regolarmente possono essere evidenziabili nel centro delle lesioni che correlano con aggregati di pigmento nello strato corneo). La diagnosi clinica è generalmente semplice e la dermoscopia di solito non è necessario.
NEI PRESENTI DALLA NASCIATA - NEI CONGENITI

I nevi melanocitici congeniti sono classicamente definiti come lesioni melanocitarie presenti dalla nascita o che si sviluppano entro i primi sei mesi di vita. I nevi congeniti son presenti tra l’1 e il 2% dei neonati. Alcuni nevi geneticamente determinati non sono presenti dalla nascita ma si sviluppano tra 3 mesi di vita e 2 anni, in questo caso possiamo parlare nevi congeniti tardivi. Rispetto ai nevi acquisiti quelli congeniti tendono ad espandersi più in profondità interessando il derma e in alcuni casi il tessuto sottocutaneo. I nevi congeniti crescono proporzionalmente alla crescita del bambino con un fattore di crescita di 1,7 per la testa, 2,8 per il tronco, e gli arti superiori e 3,4 per gli arti inferiori.
I nei sono classificati in base alle loro dimensioni finali in 3 grandi gruppi: in nevi congeniti piccoli, di dimensioni inferiori ad 1,5 cm, nevi congeniti medie dimensioni comprese tra 1, 5 e 20 cm e nevi congeniti giganti di diametro maggiore di 20 cm. Nei neonati i nevi congeniti vengono definiti giganti quando hanno dimensioni maggiori di 9 cm sul cuoio capelluto e di 6 cm sul corpo. In Italia un recente studio ha stabilito la frequenza dei nevi congeniti che si aggira intorno allo 0,7% e le lesioni giganti sono molto più rare colpendo un soggetto ogni 20000 nati.
I nevi giganti si presentano spesso accompagnati da nevi congeniti piccoli che ne rappresentano delle satellitosi. I nevi congeniti si presentano clinicamente di colore bruno nerastro a bordi irregolari andando incontro a modificazione legate al crescere del bambino. Di solito le lesioni sono inizialmente piatte e lisce per poi divenire elevate a superficie verrucosa o cerebriforme; inoltre spesso presentano modificazioni di colore e presenza di peli terminali. I nei possono inoltre sviluppare papule o noduli che richiedono un esame istopatologico per escludere l’evoluzione in melanoma.
Il management di queste lesioni resta un argomento ancora molto dibattuto anche se il rischio di sviluppo di melanoma resta comunque legato alle loro dimensioni delle lesioni.
Il Melanoma in eta' pediatrica
Il rischio di sviluppare un melanoma cutaneo in età pediatrica è aumentato drasticamente nelle ultime decadi passando da 1 su 250 negli anni 80 a 1 su 58 del 2007. Il melanoma resta comunque una patologia rara nella popolazione pediatrica rappresentando il 2% dei tumori dell’età infantile, inoltre solo il 4% dei melanomi si ha in individui al di sotto di 20 anni e solo lo 0,3-0,4% si osservano prima della pubertà.
Il melanoma in età infantile spesso non presenta i criteri tipici di malignità del melanomoa dell’adulto, infatti nella maggior parte dei casi non risponde ai criteri “ABCD”. Speso il melanoma del bambino è rosso o rosa e può simulare una verruca (melanoma verruca-like), o un cheloide (cicatrice) o una lesione vascolare (es. angioma).
Queste i melanomi del bambino possono avere istologicamente caratteristiche simili a una nevo di spitz (neo benigno). Sebbene il melanoma del bambino alla diagnosi ha di solito uno spessore maggiore del melanoma dell’adulto e frequentemente linfonodo sentinella positivo l’aspettativa di vita è simile a quella del melanoma dell’adulto.
Inoltre nei bambini si osserva un tasso di recreduscenze inferiore rispetto agli adulti. La presenza di numerosi nevi melanocitici incrementa il rischio di sviluppare un melanoma come l’anamnesi familiare positiva e un fenotipico chiaro. Alcune condizioni molto rare come lo xeroderma pigmentoso (disordine di riparazione del DNA) e grandi nevi congeniti sono degli importanti fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma.
Il melanoma in età infantile spesso non presenta i criteri tipici di malignità del melanomoa dell’adulto, infatti nella maggior parte dei casi non risponde ai criteri “ABCD”. Speso il melanoma del bambino è rosso o rosa e può simulare una verruca (melanoma verruca-like), o un cheloide (cicatrice) o una lesione vascolare (es. angioma).
Queste i melanomi del bambino possono avere istologicamente caratteristiche simili a una nevo di spitz (neo benigno). Sebbene il melanoma del bambino alla diagnosi ha di solito uno spessore maggiore del melanoma dell’adulto e frequentemente linfonodo sentinella positivo l’aspettativa di vita è simile a quella del melanoma dell’adulto.
Inoltre nei bambini si osserva un tasso di recreduscenze inferiore rispetto agli adulti. La presenza di numerosi nevi melanocitici incrementa il rischio di sviluppare un melanoma come l’anamnesi familiare positiva e un fenotipico chiaro. Alcune condizioni molto rare come lo xeroderma pigmentoso (disordine di riparazione del DNA) e grandi nevi congeniti sono degli importanti fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma.
Nevo di Spitz - Benigno o Maligno?

Il nevo di Spitz è una lesione benigna acquisita dovuta alla proliferazione di melanociti con caratteristiche istopatologiche che possono avere punti in comune con il melanoma.
La maggior parte dei nevi di spitz si sviluppano durante l’infanzia e di solito si localizzano a livello del volto o degli arti inferiori. I nei cosi formati tendono a crescere abbastanza rapidamente presentandosi come macule rosa o rossobrunastre cupoliformi o nodulari. Di solito sono simmetriche con diametro inferiore ad un centimetro e ben circoscritte. La variante pigmentata del nevo di spitz è il nevo di Reed che si presente di solito negli adolescenti come una papula molto scura più frequentemente localizzata a gli arti inferiori.
Entrano in diagnosi differenziale con il nevo di Spitz: il nevo dermico comune, lo xantogranuloma, il mollusco contagioso, il granuloma piogenico, la verruca volgare il dermatofibroma. Vi è consenso generale che ogni nevo di Spitz con caratteristiche atipiche come una dimensione maggiore di 1 cm, asimetria o ulcerazione dovrebbe essere biopsiato o escisso completamente in via preventiva per escludere il melanoma. Un followup clinico o dermoscopico può essere una valida alternativa in pazienti con piccole lesioni stabili.
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