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Pigmentazioni alle mucose genitale o orale

Le lesioni melanotiche localizzate alle mucose di solito si presentano come macule o chiazze relativamente di grandi dimensioni che possono localizzarsi sulla mucosa orale, genitale (vulva e pene) e a livello delle labbra.

Queste lesioni possono allargarsi radialmente raggiungendo dimensione anche di alcuni centimetri e margini irregolari che possono porre il problema della diagnosi differenziale con il il melanoma delle mucose. Clinicamente le lesioni melanotiche del labbro si presentano come chiazze o macule singole, ben definite e di colorito bruno chiaro la cui localizzazione più frequente è il labbro inferiore.

Le lesioni localizzate alle mucose genitali e orali sono più frequentemente multiple e spesso di grandi dimensioni (fino a 2 cm di diametro) con margini irregolari e con una pigmentazione bruna spesso non uniforme. Le lesioni non sono considerate pre-neoplastiche perchè non tendono a modificarsi determinando un'evoluzione benigna. Le melanosi sono lesioni non melanocitarie, in senso stretto, poichè istopatologicamente sono caratterizzate da una prominente iperpigmentazione dei cheratinociti basali e dalla presenza di melanofagi nel derma mentre il numero di melanociti può essere normale o solo leggermente aumentato. In alcuni casi comunque i melanociti presentano processi dendritici contenenti pigmento melaninico.

Le melanosi sono lesioni pigmentate che possono localizzarsi alle mucose genitali e orali, di solito presentandosi in modo isolato ma l' associazione a melanosi del letto ungueale (melanonichia striata) caratterizza la Sindrome di Laugier-Hunziker. Numerose ipotesi sono state sviluppate per identificare i fattori eziologici delle melanosi cutanee (fattori ormonali, infiammatori, traumatismi, rilascio di interluchine 1 e 6, TNF alpha) ma nessuna di queste è stata universalmente accreditata.

Nonostante che la melanosi sia una patologia assolutamente benigna la presentazione clinica può avere caratteri simili al melanoma delle mucose ed è possibile incorrere in errori nella diagnostica differenziale di queste lesioni.
Per una maggiore accuratezza diagnostica è opportuno effettuare un esame dermoscopico o un esame istologico (7). L'esame dermoscopico a livello delle mucosale permette di distinguere le lesioni melanocitarie che potrebbero essere potenzialmente pericolose dalle lesioni non melanocitiche, come le melanosi, i tatuaggi da amalgama, gli angiomi e le pigmentazioni post-infiammatorie. All'esame dermoscopico delle lesioni melanocitiche si evidenzia una pigmentazione diffusa, in assenza strutture caratteristiche (structureless pattern) o una pigmentazione lineare o curvilinea con uno spettro di colore che va dal marrone scuro al marrone molto chiaro.

Infezione da HPV - Verruche genitali - Condilomi acuminati

I condilomi acuminati sono verruche anogenitali causate dall'infezione da papillomavirus umano. Clinicamente i condilomi si presentano come piccole papule di colorito roseo biancastro in superficie, di consistenza molle, a superficie verrucosa, rilevate sul piano cutaneo, singole o raggruppate, talora voluminose con aspetto a cavolfiore. Accanto a queste forme evidenti, vi sono anche piccoli elementi piatti (cosiddette forme subcliniche) che possono essere messi in evidenza con il test all'acido acetico al 5%. In genere le forme vegetanti prediligono l’epitelio umido e parzialmente cheratinizzato, le forme papulose e verrucose l’epitelio ben cheratinizzato, le forme papulose piatte si possono presentare in entrambe le sedi.



Le lesioni si presentano in zone maggiormente sottoposte a trauma durante il rapporto sessuale; nell'uomo infatti si localizzano al glande, al bordo prepuziale, al meato uretrale, al solco balanoprepuziale; nella donna alla vulva (grandi e piccole labbra con particolare predilezione per la parete posteriore del vestibolo vaginale), ed anche (come elementi piatti) alla vagina ed alla cervice. Per entrambi i sessi è frequente la localizzazione perianale.

E' la malattia sessualmente trasmessa più frequente nei paesi occidentali, con una incidenza dell'1% circa nella popolazione sessualmente attiva, soprattutto tra i 16 e 25 anni.
HPV è un virus a DNA, appartenente alla famiglia dei papovavirus, il cui unico ospite è l'uomo con incubazione può variare dalle 2 settimane agli 8 mesi (in media 3 mesi). I condilomi sono causati da HPV di tipi 6, 11, 16, 18 , 31, 33 e 35. Le infezioni endocervicali causati dai tipi 16 e18 sono anche implicati nell’eziologia del tumore intraepiteliale della cervice e del collo dell’utero. I tipi 16 e 18 di solito non causano condilomi esterni che sono invece di solito causati dai tipi 6 e 11. Lo sviluppo dei condilomi è favorito della gravidanza e dai difetti dell’immunità e si associano spesso a altre patologie a trasmissione sessuale.

La diagnosi di solito è clinica, che per l'uomo è anche agevole, nella donna la situazione anatomica ne rende difficile l'esame, perciò spesso i condilomi vengono diagnosticati in ritardo nel sesso femminile. Se occorre può essere effettuato un esame con acido acetico al 5% per meglio evidenziare le lesioni e in alcuni casi può essere di aiuto l’utilizzo del colposcopio. Può inoltre essere fatta un indagine istopatologica che metterà in evidenza l’aspetto caratteristico della vacuolizzazine dei cheratinociti (coilocitosi) spesso associato a inclusioni eosinofile nucleari e citoplasmatiche che si possono evidenziare anche al microscopio ottico.
I condilomi sono caratterizzati da paillomatosi e acantosi con parcheratosi e scarsa ipercheratosi. Le cellule epiteliali mostrano una disposizione ordinata e un distacco netto tra epitelio e drma. Nel derma sono presenti edema, moderato infiltarato flogistico e capillari tortuosi e dilatati.
Esistono inoltre metodi per l’ibridazione molecolare basata sull’impiego di sonde di DNA virale e può essere utilizzata infine la PCR per l’identificazione del genoma virale. Vista la modalità di contagio, i soggetti affetti da condilomi acuminati dovrebbero essere valutati con tests sierologici e microbiologici per altre patologie trasmesse sessualmente, talora asintomatiche, raccogliendo altresì una accurata anamnesi sessuale e genitourinaria, finalizzata anche alla ricerca dei o delle partners (contact tracing).

Puntino nero in vagina: coagulo ematico ?

La scoperta di un puntino piccolo e nerastro a livello della mucosa vaginale che non era mai stato notato prim e' un riscontro che spaventa molto i pazienti.

E' possibile che questo puntino sia causato da un coagulo ematico (grumo di sangue) che si forma al di sotto della mucosa vaginale che e' visibile in superficie come un puntino nero o molo scuro. Questo caguli posso formarsi in conseguenza di un traumatismo a livello genitale che determina la rottura di un piccolo vaso e quindi la formazionr del coagulo.

I coaguli ematici a livello genitale e trano in diagnosi differenziale con una serie di altre patologie (anche gravi) come il melanoma, ma anche nei o patologie infettive come la prenza di una zecca.

La diagnosi di coagulo ematico puo' essere fatta dal dermatologo attraverso la dermoscopia quindi in caso di comparsa di una lesione nerastra in questa sede e' sempre buona regola recarsi dal medico.

Carcinoma Squamocellulare insitu - Eritroplasia di Queyrat



Le forme più comuni di carcinoma spinocellulare in situ sono la malattia di Bowen e eritroplasia di Queyrat. I pazienti con malattia di Bowen presentano un chiazza nettamente delimitata, eritematosa, di aspetto vellutato con squamette nella zone esposte al sole.

L'Eritroplasia di Queyrat è meno comune della malattia di Bowen e si verifica a livello del glande di uomini non circoncisi, con una placca rossa e liscia. La placca non da ne dolore ne prurito e non determina sanguinamento.
L'Eritroplasi di Queyrat puo' somigliare alla balanite di Zoon che è una patologia caratterizzata da una macchia di colorito rossastro ed aspetto “laccato” a carico della mucosa del glande e/o del foglietto prepuziale interno, delimitata da un margine sfumato, che non offre alcuna consistenza alla palpazione; tale macchia può risultare essudante e/o erosiva.
Altre diagnosi differenziale prevedono, patologie infettive di tipo essudativo, psoriasi del glande, lichen ruber planus erosivo, lichen sclerosus in fase iniziale ed infiammatorio, dermatite da contatto e non ultimo, un eritema fisso da farmaci.

Queste patologie possono evolvere in carcinomi spinocellulari franchi ed invasivi che generalmente appaiono più grandi e sono spesso ricoperte da una spessa crosta, talvolta con ulcerazioni. Anche il tumore franco non e' doloroso e non determina alcun disagio, con l'eccezione del sanguinamento che può verificarsi caso di carcinomi avanzati e ulcerati.

Hlirsuties Penis - Palline bianche intorno al glande



Hirsuties penis anche detto hirsuties papillaris genitalis o papule perlacee del pene e' una condizione fisiologica o parafisioolgica della mucosa del glande molto frequente. Secondo studi recenti ha una prevalenza stimata variabile tra il 10% e il 20%. E' piu' frequente nei non circoncisi e tra i soggetti di colore.

Si caratterizza per la presenza di piccole papule di pochi millimetri di diametro che si localizzano intorno al glande e o lungo il solco balanoprepuziale. Appaiono di colore rosato o biancastro e non danno nessun tipo di sintomatologia.

Non si tratta di una patologia infettiva ne contagiosa. Tantomeno si stratta di una patologia a trasmissione sessuale. Di conseguenza non c'e' necessita' di nessun trattamento medico per questa condizione. A dispetto di questo pero' hirsuties penis puo' simulare un infezione da HPV. Infatti i condilomi che si formano sul glande a causa dell'infezione dal virus dell"HPV (malattia trasmissione sessuale) possono apparire molto simili alle papule dell' hirsuties penis. Di conseguenza una visita dermatologia per escludere un infezione da HPV e' sempre consigliata.

Claminidia - Malattia sessulamente trasmessa

La Clamidia è una malattia venereologica tra le più diffuse nel mondo, ed è causata da un batterio, Chlamydia trachomatis. La Clamidia si trasmette attraverso i rapporti sessuali di ogni tipo, vaginali, anali e orali. La malattia è spesso asintomatica (non determina nessun sintomo). Quando si manifesta possono comparire nell’uomo: bruciore durante la minzione, secrezioni dal pene, gonfiore o dolore ai testicoli e nella donna: perdite vaginali, sanguinamenti dopo i rapporti sessuali o tra un ciclo mestruale e l’altro, dolori al basso ventre, disturbi urinari.

Se trasmessa attraverso un rapporto anale, la Clamidia può infettare il retto e dare dolori, perdite e sanguinamenti. Se trasmessa attraverso un rapporto orale, può infettare la gola.

La Clamidia è identificata grazie a due tipi di test in laboratorio, sia dal prelievo di tessuti infetti che da un campione delle urine.

Data la natura batterica dell’infezione, la Clamidia è trattabile con antibiotici. Oltre al soggetto interessato, è necessario che anche tutti i partner sessuali vengano testati per la presenza del batterio ed eventualmente trattati. Il rischio di re-infezione in pazienti esposti a soggetti infetti è molto elevato, e aumenta notevolmente la possibilità che le conseguenze dell’infezione siano molto serie. Ioltre bisogna ricordare che aver contratto la clamidia siognifica che ci siamo esposti al rischio di malattie a trasmissione sessuale in generale, quindi sarebbe opportuno effettuare uno screening per tutte le malattie venerelogiche. Le persone infette dovrebbero astenersi da qualsiasi attività sessuale ed effettuare un nuovo test tre-quattro mesi dopo la cura. L’uso di preservativi riduce notevolmente il rischio di infezione.

Va ricordato che, una volta guariti, non si diventa immuni a successive infezioni. Chi ha già contratto la Clamidia corre un elevato rischio di contrarre nuovamente l’infezione. Inoltre aumenta notevolmente la possibilità che le conseguenze dell’infezione diventino molto serie.

Le Piattole: "i pidocchi del pube"

La Pediculosi del pube (piattole) è una patologia molto più comune di quello che si pensa, colpisce infatti milioni di persone del mondo. La pediculosi del pube è causata da un parassita simile ai pidocchi della testa, il Phthirus pubis, che si annida fra i peli pubici, tra quelli del petto e sotto le ascelle.

Si trasmette durante il rapporto sessuale, tramite il contatto delle zone intime; ma anche attraverso il contatto con lenzuola, asciugamani o abiti usati da una persona infestata da parassiti.

I sintomi principali sono prurito, spesso intenso, nell’area genitale. Tra i peli del pube e nella biancheria intima possono comparire piccolissimi residui scuri, simili a sabbia, costituiti dalle loro feci.

La diagnosi viene effettuata dal dermatologo con una lente, tramite attenta osservazione delle zone genitali ricoperte da peli.

Per eliminare i parassiti e le uova occorrono specifiche lozioni o schiume, acquistabili in farmacia. Questi prodotti vanno lasciati a contatto per un’ora circa con le aree interessate. Il trattamento deve essere ripetuto dopo circa 8 giorni per annientare eventuali sopravvissuti. Le lenzuola e la biancheria vanno lavate a elevata temperatura e stirate a caldo, aspettando qualche giorno prima di indossarle nuovamente.
Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nel mese precedente vanno avvisati e controllati.

Candidosi genitale: infezione da candida


La Candidosi (infezione da Candida) fa parte delle malattie veneree (a trasmissione sessuale) ma è causata da un fungo che di solito vive nel nostro organismo senza creare problemi. La Candida è infatti un normale residente della flora genitale. Questo fungo si moltiplica più facilmente in caso di scarsa igiene o, al contrario, se ci si lava troppo, quando si mangiano troppi dolci o quando si bevono troppi alcolici. Inoltre la sua crescita aumenta durante le terapie antibiotiche o con cortisone o in presenza di diabete. La crescita del fungo è facilitata dall'uso di biancheria sintetica e di detergenti non adatti alla zona genitale.

Nel maschio si vede sulla pelle del glande un arrossamento con macchioline rosse o biancastre che si associano a prurito o fastidio.
Nella femmina si hanno perdite biancastre, gonfiore e arrossamento dei genitali esterni; dolore mentre si urina e soprattutto prurito nell’area genitale o anale.

La terapia deve essere prescritta dal venereologo e si baserà sull'utilizzo di ovuli o creme. Nei casi resistenti alle terapie locali il venereologo potrebbe scegliere una terapia sistemica con compresse.

Trattamento Herpes Genitale

L'Herpes genitale è una forma di Herpes come quello che viene di solito sulle labbra (febbre sorda) che però compare appunto a livello genitale. L'Herpes è una malattia infettiva venereologia (malattia venerea), provocata dall'Herpes Virus di tipo I (HVS-1) o di tipo II (HVS-2). Il virus di tipo 1 è più comunemente presente a livello della mucosa orale (sulle labbra) mentre il tipo 2 è più comune nelle infezioni genitali. La malattia si presenta di solito con una o più abrasioni presenti a livello genitale (es. glande, piccole labbra, regione anale). I sintomi più comuni sono dolore e prurito. Il contagio avviene per contatto diretto con persone affette (es. rapporto sessuale, bacio,...) ma la malattia una volta contratta può riattivarsi (recidivare) spontaneamente a causa di un abbassamento delle difese immunitarie. Per esempio l'Herpes può riattivarsi in condizioni di particolare stress o in caso di patologie acute come un'influenza. Quando la patologia è in atto può essere tratta con antivirali somministrati per via orale (es. acyclovir, valacyclovir, etc...). Nel caso in cui l'Herpes si riattivi molto frequentemente il dermatologo potrebbe consigliare un terapia sistemica (per bocca) con antivirali per un lungo periodo (mesi) per eliminare le recidive.

Trattamento dei Condilomi Acuminati

I condilomi acuminati, detti anche creste di gallo sono una patologia determinata da un infezione virale causata dal virus HPV che si trasmette principalmente per via sessuale. Il periodo di incubazione è molto variabile ma mediamente va da 3 settimane a 8 mesi. Questa infezione si rende evidente nella zona di contagio (area genitale, anale o mucosa orale) e si evidenzia per la formazione di lesioni vegetanti verrucose del colore della cute sana o rosati. La diagnosi clinica è facile per il venereologo. I condilomi possono essere trattati chirurgicamente o con lozioni da applicare sulla pelle a base di podofilotossina. Entrambi i trattamenti sono estremamente efficaci se condotti sotto controllo dermatologico. Le infizioni che si trasmettono sessulamente si presentono spesso in associazione ad altre patologie a trasmissione sessuale (malattie veneree) come i molluschi contagiosi.