Blog di Dermatologia a cura della Dottoressa Marta Grazzini, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia
Unghie fragili:cosa fare?
Le unghie che si sfaldano e si rompono sono un problema estremamente comune, soprattutto tra le donne.
Le cause più comuni sono legate ad una carenza di idratazione dell'unghia o ad una carenza sistemica di minerali come il ferro. Di conseguenza il primo approccio per risolvere il problema delle unghie fragili sarà legato all'utilizzo di lacche o smalti idratanti per l'unghia e all'assunzione di integratori minerali specifici per gli annessi cutanei.
Gli integratore minerali dovrebbero contenere Rame, Ferro, Selenio, Zinco, Vitamina B5 e Ubidecarenone. Questi integratori sono indicati per migliorare il trofismo dei tessuti come capelli, le unghie,
A dispetto di questo alcune patologie internistiche o dermatologiche (es. psoriasi, lichen, etc..) possono determinare un alterazione della lamina ungueale. Per questo motivo durante la visita dermatologica il dermatologo saprà indicarvi gli eventuali accertamenti da effettuare e la terapia più indicata.
Terapia sistemica per la Calvizia: la finesteride
L'efficacia della finasteride nel trattamento del l'alopecia androgenetica del maschio è stata provata da studi clinici. Questi studi hanno dimostrato che l'assunzione di 1 mg al giorno di finasteride per via orale provoca, dopo un anno, un miglioramento clinico nel 48% dei pazienti trattati. Di questi il 30% ha mostrato un miglioramento lieve ed il 18% un miglioramento moderato o marcato. Un arresto della progressione dell'alopecia androgenetica (calvizia) è stato osservato nel grande maggioranza dei pazienti.
La finesteride (Propecia) per l'alopecia androgenetica si assume come una compressa (1 mg)/die con o lontano dai pasti. Non c’è evidenza che un aumento del dosaggio determini un aumento dell’efficacia.
L’efficacia e la durata del trattamento devono essere continuamente valutate dal dermatologo. Generalmente prima che ci si possa attendere un riscontro di stabilizzazione della perdita dei capelli, sono richiesti da tre a sei mesi di trattamento. Per mantenere il beneficio è raccomandato l’uso continuato. Se il trattamento viene sospeso, gli effetti benefici iniziano a regredire in 6 mesi e ritornano al livello di base in 9-12 mesi.
A differenza del minoxidil, i miglioramenti osservati con la finasteride non sono evidenti solo nella regione del vertice, ma anche nelle regioni temporali. Anche se i primi effetti sono già riscontrabili dopo 6 mesi di terapia, gli studi attualmente disponibili evidenziano che con la prosecuzione del trattamento la percentuale di pazienti che ottiene un miglioramento clinico aumenta sensibilmente ed i risultati osservati dopo 2 anni sono migliori di quelli osservati dopo i anno.
La finasteride é un farmaco molto ben tollerato che non provoca generalmente effetti collaterali. Raramente può provocare disturbi a carico della sfera sessuale (diminuzione della libido, diminuzione del volume dell'eiaculato, disturbi dell'erezione). Questi effetti sono tuttavia generalmente reversibili alla sospensione della terapia.
La finesteride (Propecia) per l'alopecia androgenetica si assume come una compressa (1 mg)/die con o lontano dai pasti. Non c’è evidenza che un aumento del dosaggio determini un aumento dell’efficacia.
L’efficacia e la durata del trattamento devono essere continuamente valutate dal dermatologo. Generalmente prima che ci si possa attendere un riscontro di stabilizzazione della perdita dei capelli, sono richiesti da tre a sei mesi di trattamento. Per mantenere il beneficio è raccomandato l’uso continuato. Se il trattamento viene sospeso, gli effetti benefici iniziano a regredire in 6 mesi e ritornano al livello di base in 9-12 mesi.
A differenza del minoxidil, i miglioramenti osservati con la finasteride non sono evidenti solo nella regione del vertice, ma anche nelle regioni temporali. Anche se i primi effetti sono già riscontrabili dopo 6 mesi di terapia, gli studi attualmente disponibili evidenziano che con la prosecuzione del trattamento la percentuale di pazienti che ottiene un miglioramento clinico aumenta sensibilmente ed i risultati osservati dopo 2 anni sono migliori di quelli osservati dopo i anno.
La finasteride é un farmaco molto ben tollerato che non provoca generalmente effetti collaterali. Raramente può provocare disturbi a carico della sfera sessuale (diminuzione della libido, diminuzione del volume dell'eiaculato, disturbi dell'erezione). Questi effetti sono tuttavia generalmente reversibili alla sospensione della terapia.
Calvizia - Alopecia Androgenetica: Quale terapia locale?
La terapia locale generalemente accreditata per la calvizie androgenetica è l'utilizzo di lozioni a base di MINOXIDIL.
Il Minoxidil è in commercio in due percentuali 2% (Aloxidil) e 5% (Regaine) e viene generalmente prescritto a un dosaggio massimo di 2 ml, distribuibili in due applicazioni giornaliere per un periodo che va da sei mesi ad un anno. Il prodotto può essere anche confezionato come galenico nelle farmacie.
Gli effetti indesiderati più frequenti verificatisi durante gli studi clinici con Minoxidil 2% sono stati reazioni dermatologiche minori. L'effetto indesiderato più frequente è stato l'irritazione locale, consistente in desquamazioni,eritemi, dermatite, cute secca, ipertricosi (in aree non trattate), sensazione di bruciore e rash cutanei.
Altri effetti indesiderati verificatisi non frequentemente, comprendono: reazioni allergiche (sensibilizzazione, orticaria, eritema generalizzato ed edema facciale), vertigini, formicolii, cefalea, debolezza, neurite, edema, irritazione agli occhi, alterazione del gusto, infezioni delle orecchie (particolarmente otite esterna) e disturbi visivi.
Il Minoxidil invece non è indicato in altre forme di alopecia come: alopecia congenita localizzata o generalizzata; alopecia cicatriziale di varia natura (post-traumatica, di origine psichica o infettiva); alopecia acuta diffusa da sostanze tossiche, da medicamenti in cui la ricrescita di capelli è condizionata dalla soppressione della causa specifica; area celsi.
Il Minoxidil è in commercio in due percentuali 2% (Aloxidil) e 5% (Regaine) e viene generalmente prescritto a un dosaggio massimo di 2 ml, distribuibili in due applicazioni giornaliere per un periodo che va da sei mesi ad un anno. Il prodotto può essere anche confezionato come galenico nelle farmacie.
Gli effetti indesiderati più frequenti verificatisi durante gli studi clinici con Minoxidil 2% sono stati reazioni dermatologiche minori. L'effetto indesiderato più frequente è stato l'irritazione locale, consistente in desquamazioni,eritemi, dermatite, cute secca, ipertricosi (in aree non trattate), sensazione di bruciore e rash cutanei.
Altri effetti indesiderati verificatisi non frequentemente, comprendono: reazioni allergiche (sensibilizzazione, orticaria, eritema generalizzato ed edema facciale), vertigini, formicolii, cefalea, debolezza, neurite, edema, irritazione agli occhi, alterazione del gusto, infezioni delle orecchie (particolarmente otite esterna) e disturbi visivi.
Il Minoxidil invece non è indicato in altre forme di alopecia come: alopecia congenita localizzata o generalizzata; alopecia cicatriziale di varia natura (post-traumatica, di origine psichica o infettiva); alopecia acuta diffusa da sostanze tossiche, da medicamenti in cui la ricrescita di capelli è condizionata dalla soppressione della causa specifica; area celsi.
Le Piattole: "i pidocchi del pube"
La Pediculosi del pube (piattole) è una patologia molto più comune di quello che si pensa, colpisce infatti milioni di persone del mondo. La pediculosi del pube è causata da un parassita simile ai pidocchi della testa, il Phthirus pubis, che si annida fra i peli pubici, tra quelli del petto e sotto le ascelle.
Si trasmette durante il rapporto sessuale, tramite il contatto delle zone intime; ma anche attraverso il contatto con lenzuola, asciugamani o abiti usati da una persona infestata da parassiti.
I sintomi principali sono prurito, spesso intenso, nell’area genitale. Tra i peli del pube e nella biancheria intima possono comparire piccolissimi residui scuri, simili a sabbia, costituiti dalle loro feci.
La diagnosi viene effettuata dal dermatologo con una lente, tramite attenta osservazione delle zone genitali ricoperte da peli.
Per eliminare i parassiti e le uova occorrono specifiche lozioni o schiume, acquistabili in farmacia. Questi prodotti vanno lasciati a contatto per un’ora circa con le aree interessate. Il trattamento deve essere ripetuto dopo circa 8 giorni per annientare eventuali sopravvissuti. Le lenzuola e la biancheria vanno lavate a elevata temperatura e stirate a caldo, aspettando qualche giorno prima di indossarle nuovamente.
Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nel mese precedente vanno avvisati e controllati.
Si trasmette durante il rapporto sessuale, tramite il contatto delle zone intime; ma anche attraverso il contatto con lenzuola, asciugamani o abiti usati da una persona infestata da parassiti.
I sintomi principali sono prurito, spesso intenso, nell’area genitale. Tra i peli del pube e nella biancheria intima possono comparire piccolissimi residui scuri, simili a sabbia, costituiti dalle loro feci.
La diagnosi viene effettuata dal dermatologo con una lente, tramite attenta osservazione delle zone genitali ricoperte da peli.
Per eliminare i parassiti e le uova occorrono specifiche lozioni o schiume, acquistabili in farmacia. Questi prodotti vanno lasciati a contatto per un’ora circa con le aree interessate. Il trattamento deve essere ripetuto dopo circa 8 giorni per annientare eventuali sopravvissuti. Le lenzuola e la biancheria vanno lavate a elevata temperatura e stirate a caldo, aspettando qualche giorno prima di indossarle nuovamente.
Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nel mese precedente vanno avvisati e controllati.
Candidosi genitale: infezione da candida
La Candidosi (infezione da Candida) fa parte delle malattie veneree (a trasmissione sessuale) ma è causata da un fungo che di solito vive nel nostro organismo senza creare problemi. La Candida è infatti un normale residente della flora genitale. Questo fungo si moltiplica più facilmente in caso di scarsa igiene o, al contrario, se ci si lava troppo, quando si mangiano troppi dolci o quando si bevono troppi alcolici. Inoltre la sua crescita aumenta durante le terapie antibiotiche o con cortisone o in presenza di diabete. La crescita del fungo è facilitata dall'uso di biancheria sintetica e di detergenti non adatti alla zona genitale.
Nel maschio si vede sulla pelle del glande un arrossamento con macchioline rosse o biancastre che si associano a prurito o fastidio.
Nella femmina si hanno perdite biancastre, gonfiore e arrossamento dei genitali esterni; dolore mentre si urina e soprattutto prurito nell’area genitale o anale.
La terapia deve essere prescritta dal venereologo e si baserà sull'utilizzo di ovuli o creme. Nei casi resistenti alle terapie locali il venereologo potrebbe scegliere una terapia sistemica con compresse.
Antibiotici per l'acne? Quando e Quali?
La somministrazione di antibiotico è indicata nella terapia dell’acne moderata/grave.
L’uso degli antibiotici sistemici sfrutta sia l’effetto antibatterico sia l’effetto antinfiammatorio dell'antibiotico stesso. Di solito si utilizza la terpia antibiotica per bocca in associazine con terapia topica (creme, pomate o gel)a base di principi attivi diversi come per esmepio benzoil perossido o acedo azelaico.
Gli antibiotici più utilizzati nella terapia dell'acne del dermatologo sono le tetracicline e i macrolidi. I principi attivi di prima scelta appartengono alla famiglia delle tetracicline. Delle teracicline fanno parte principi attivi come minociclina, doxiciclina, metaciclina e limeciclina. Questi farmaici sono peròcontroindicati nei bambini e in gravidanza.
I macrolidi invece sono considerati antibiotici di seconda scelta (quando i primi non hanno funzionato). Questa classe di farmaci comprende per esempio l’azitromicina.
Nei casi in cui l'antibiotico terapia sistemica fallisca è possibile consigliare farmaci più attivi sull'acne come i ritinoidi.
Di norma l’antibioticoterapia è consigliata per un periodo di 6-8 settimane fino a un massimo di 3 mesi. E' sconsigliato l'uso di antibiiotici per via orale per il trattamento dell'acne durante l'esposizione al sole.
L’uso degli antibiotici sistemici sfrutta sia l’effetto antibatterico sia l’effetto antinfiammatorio dell'antibiotico stesso. Di solito si utilizza la terpia antibiotica per bocca in associazine con terapia topica (creme, pomate o gel)a base di principi attivi diversi come per esmepio benzoil perossido o acedo azelaico.
Gli antibiotici più utilizzati nella terapia dell'acne del dermatologo sono le tetracicline e i macrolidi. I principi attivi di prima scelta appartengono alla famiglia delle tetracicline. Delle teracicline fanno parte principi attivi come minociclina, doxiciclina, metaciclina e limeciclina. Questi farmaici sono peròcontroindicati nei bambini e in gravidanza.
I macrolidi invece sono considerati antibiotici di seconda scelta (quando i primi non hanno funzionato). Questa classe di farmaci comprende per esempio l’azitromicina.
Nei casi in cui l'antibiotico terapia sistemica fallisca è possibile consigliare farmaci più attivi sull'acne come i ritinoidi.
Di norma l’antibioticoterapia è consigliata per un periodo di 6-8 settimane fino a un massimo di 3 mesi. E' sconsigliato l'uso di antibiiotici per via orale per il trattamento dell'acne durante l'esposizione al sole.
Terapia con isotretinoina orale per l'acne
I derivati della vitamina A, come isotretinoina, fanno parte della famiglia dei retinoidi. Questo farmaco è indicato nel trattamento di forme gravi di acne nodulo-cistica e conglobata, nel trattamento dell’acne fulminans e nelle follicoliti da Gram-negativi. Ma anche in altre patologie come la Rosacea e certe forme di dermatite seborroica resistente ai trattamente tradizioanli.
Prima dell’inizio della terapia è necessaria un’attenta anamnesi volta a escludere la positività per malattie cardiovascolari aterosclerotiche, malattie metaboliche, malattie epatiche, malattie intestinali e oculari. È inoltre indispensabile l’esecuzione di esami del sangue come l'emocromocitometrico con formula leucocitaria la valutazione della glicemia del colesterolo totale e frazionato e dei trigliceridi. Vanno inoltre valutati i valorei della bilirubina totale e frazionata, transaminasi, gammaglutamil-transpeptidasi, fosfatasi alcalina, lattico deidrogenasi, amilasi. In fine prima di iniziare la terapia è indispensabile un test di gravidanza negativo.
Dato l’effetto teratogeno dell’isotretinoina, nelle donne fertili deve essere sempre associata una terapia con estroprogestinici (la pillola), da iniziare un mese prima dell’inizio della terapia con isotretinoina e da continuare almeno per un mese dopo la sospensione del retinoide. A tutti i pazienti è fatto divieto di donare il sangue durante la terapia e per il mese successivo alla sospensione del trattamento.
Gli effetti collaterali cutanei, annessiali e mucosi sono prevedibili, dose-dipendenti e reversibili con la sospensione del farmaco. Questi effetti collaterali sono rappresenatati principlamente da: Cheilite, Dermatite al volto, epistassi, blefaro-congiuntivite e secchezza cutanea.
Gli effetti collaterali sistemici sono meno prevedibili ma anche meno frequenti- Questi effetti sono rappresenatati principalmente da :
1)Teratogenità (malformazione di un eventuale feto), soprattutto se l’assunzione del farmaco avviene nei primi 3-4 mesi di gravidanza.
2)Artromialgie asimmetriche, lievi, migranti sono riferite dal 15-40% dei pazienti
3)Cefalea è riferita dal 30-40% dei pazienti
4)Depressione dell’umore molto rara
5) Alterazioni degli esami del sangue ( es. ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia
e aumento delle fosfochinasi)
Prima dell’inizio della terapia è necessaria un’attenta anamnesi volta a escludere la positività per malattie cardiovascolari aterosclerotiche, malattie metaboliche, malattie epatiche, malattie intestinali e oculari. È inoltre indispensabile l’esecuzione di esami del sangue come l'emocromocitometrico con formula leucocitaria la valutazione della glicemia del colesterolo totale e frazionato e dei trigliceridi. Vanno inoltre valutati i valorei della bilirubina totale e frazionata, transaminasi, gammaglutamil-transpeptidasi, fosfatasi alcalina, lattico deidrogenasi, amilasi. In fine prima di iniziare la terapia è indispensabile un test di gravidanza negativo.
Dato l’effetto teratogeno dell’isotretinoina, nelle donne fertili deve essere sempre associata una terapia con estroprogestinici (la pillola), da iniziare un mese prima dell’inizio della terapia con isotretinoina e da continuare almeno per un mese dopo la sospensione del retinoide. A tutti i pazienti è fatto divieto di donare il sangue durante la terapia e per il mese successivo alla sospensione del trattamento.
Gli effetti collaterali cutanei, annessiali e mucosi sono prevedibili, dose-dipendenti e reversibili con la sospensione del farmaco. Questi effetti collaterali sono rappresenatati principlamente da: Cheilite, Dermatite al volto, epistassi, blefaro-congiuntivite e secchezza cutanea.
Gli effetti collaterali sistemici sono meno prevedibili ma anche meno frequenti- Questi effetti sono rappresenatati principalmente da :
1)Teratogenità (malformazione di un eventuale feto), soprattutto se l’assunzione del farmaco avviene nei primi 3-4 mesi di gravidanza.
2)Artromialgie asimmetriche, lievi, migranti sono riferite dal 15-40% dei pazienti
3)Cefalea è riferita dal 30-40% dei pazienti
4)Depressione dell’umore molto rara
5) Alterazioni degli esami del sangue ( es. ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia
e aumento delle fosfochinasi)
Come trattare l'acne
L'acne giovanile (i brufoli) rappresenta una delle patologie beningne con più incidenza nel determinare problemi psicologici ai pazienti affetti. Di conseguenza il trattamento dell'acne è importante non solo dal punto di vista medico ma che psicologico. Inoltre un acne non trattata può lascaire brutte cicatrici al volto che possono risulatre difficili da eliminare.
La terapia dell'acne è diversa in base al tipo di acne. Si distinguono infatti forme di acne lieve, moderata e severa.
Le forme più lievi di acne (solo pochi brufoli e punti neri) possono essere trattate solo con prodotti da applicare localmente (creme, gel, detergenti...) a base di antibiotici, retinoidi topici, acido azelaico o benzoil perossido. Il trattamento delle forme di acne più importanti associa alle terapie locali anche antibiotici da assumere per bocca (es. tetracicline) ed eventualmente integratori alimentarei (es. a base di nicotinamide). Le forme più gravi di acne possono beneficiare di una terapia estroprogestinica (la pillola anticoncezionale) ed eventualmente i derivati della vitamina a , i retinoidi(es. Roacutan).
La terapia dell'acne è diversa in base al tipo di acne. Si distinguono infatti forme di acne lieve, moderata e severa.
Le forme più lievi di acne (solo pochi brufoli e punti neri) possono essere trattate solo con prodotti da applicare localmente (creme, gel, detergenti...) a base di antibiotici, retinoidi topici, acido azelaico o benzoil perossido. Il trattamento delle forme di acne più importanti associa alle terapie locali anche antibiotici da assumere per bocca (es. tetracicline) ed eventualmente integratori alimentarei (es. a base di nicotinamide). Le forme più gravi di acne possono beneficiare di una terapia estroprogestinica (la pillola anticoncezionale) ed eventualmente i derivati della vitamina a , i retinoidi(es. Roacutan).
Cos'è la Tricologia?
La tricologia è la scienza che studia il capello nelle sue condizioni normali e patologiche (alopecia, calvizia,..). Il medico tricologo è generalmente un dermatologo in quanto, in Italia, non esiste una vera e propria specializzazione in tricologia ma è il dermatologo che si iper-specializza attraverso lo studio e l'esperienza in questo specifico settore della medicina.
Il dermatologo può effettuate l'analisi del capello e del cuoio capelluto attraverso metodiche semplice o metodiche molto complesse. La metodica più semplice è l'esame al microscopio dei capelli estratti (non meno di 50 capelli). Inoltre un altro esame semplice ma utile è l'esame dermatoscopico o videodermatoscopico del cuoio capelluto che può essere effettuato per valutare i pazienti con problemi di caduta di capelli .
Il dermatologo può effettuate l'analisi del capello e del cuoio capelluto attraverso metodiche semplice o metodiche molto complesse. La metodica più semplice è l'esame al microscopio dei capelli estratti (non meno di 50 capelli). Inoltre un altro esame semplice ma utile è l'esame dermatoscopico o videodermatoscopico del cuoio capelluto che può essere effettuato per valutare i pazienti con problemi di caduta di capelli .
Quali sono gli effetti indesiderati delle creme al cortisone?
Le creme contenenti cortisone sono tra le creme più utilizzate in medicina per il trattamento di patologie cutanee come dermatiti, allergie cutanee e malattie infiammatorie della pelle (es. Psoriasi, Lichen,...).
Gli effetti indesiderati principali delle creme al cortisone si ritovano generalmente nell'area trattata dalla crema (effetti indesiderati locali).
Questi effetti indesiderati sono principalmente:
- fenomeni di atrofia cutanea (perdita di elasticità e spessore della cute),
- l'insorgenza e/o il peggioramento di acne (soprattutto per quanto riguarda applicazioni delle creme cortisoniche sul volto),
- insorgenza di smagliature,
- comparsa di piccoli capillari superficiali,
- insorgenza di peli.
Altri effetti indesiderati locali ma meno comuni, sono legati ad un possibile effetto irritativi sulla cute o da sensibilizzazione della palle (allergia al cortisone stesso). Inoltre se applicate in modo erroneo si può avere un peggioramento o un mascheramento di infezioni batteriche, virali o micotiche preesistenti (effetto proinfettivo).
Effetti sistemici sono stati documentati raramente, dopo lunghi anni di uso. Questi effetti sono invece glaucoma, edemi generalizzati, sindrome di Chushing, atrofia muscolare e arresto della crescita.
Per questo motivo le creme al cortisone non devono essere usate senza controllo medico, ma nei casi in cui vengano prescritti dal dermatologo non c'è nessuna ragione di aver paura.
Gli effetti indesiderati principali delle creme al cortisone si ritovano generalmente nell'area trattata dalla crema (effetti indesiderati locali).
Questi effetti indesiderati sono principalmente:
- fenomeni di atrofia cutanea (perdita di elasticità e spessore della cute),
- l'insorgenza e/o il peggioramento di acne (soprattutto per quanto riguarda applicazioni delle creme cortisoniche sul volto),
- insorgenza di smagliature,
- comparsa di piccoli capillari superficiali,
- insorgenza di peli.
Altri effetti indesiderati locali ma meno comuni, sono legati ad un possibile effetto irritativi sulla cute o da sensibilizzazione della palle (allergia al cortisone stesso). Inoltre se applicate in modo erroneo si può avere un peggioramento o un mascheramento di infezioni batteriche, virali o micotiche preesistenti (effetto proinfettivo).
Effetti sistemici sono stati documentati raramente, dopo lunghi anni di uso. Questi effetti sono invece glaucoma, edemi generalizzati, sindrome di Chushing, atrofia muscolare e arresto della crescita.
Per questo motivo le creme al cortisone non devono essere usate senza controllo medico, ma nei casi in cui vengano prescritti dal dermatologo non c'è nessuna ragione di aver paura.
Trattamento Herpes Genitale
L'Herpes genitale è una forma di Herpes come quello che viene di solito sulle labbra (febbre sorda) che però compare appunto a livello genitale. L'Herpes è una malattia infettiva venereologia (malattia venerea), provocata dall'Herpes Virus di tipo I (HVS-1) o di tipo II (HVS-2). Il virus di tipo 1 è più comunemente presente a livello della mucosa orale (sulle labbra) mentre il tipo 2 è più comune nelle infezioni genitali. La malattia si presenta di solito con una o più abrasioni presenti a livello genitale (es. glande, piccole labbra, regione anale). I sintomi più comuni sono dolore e prurito. Il contagio avviene per contatto diretto con persone affette (es. rapporto sessuale, bacio,...) ma la malattia una volta contratta può riattivarsi (recidivare) spontaneamente a causa di un abbassamento delle difese immunitarie. Per esempio l'Herpes può riattivarsi in condizioni di particolare stress o in caso di patologie acute come un'influenza. Quando la patologia è in atto può essere tratta con antivirali somministrati per via orale (es. acyclovir, valacyclovir, etc...). Nel caso in cui l'Herpes si riattivi molto frequentemente il dermatologo potrebbe consigliare un terapia sistemica (per bocca) con antivirali per un lungo periodo (mesi) per eliminare le recidive.
Alopecia areata: ho una chiazza senza capelli
L'alopecia areata (o area celsi)è una patologia abbastanza frequente che nella sua forma più comune si caratterizza per la comparsa di chiazze rotonde sul cuoio capelluto senza capelli. Le chiazze di alopecia (assenza di capelli) appaiono del colore della cute sana e non danno dolore ne prurito. Quando la chiazza di presenta arrossata e con squame bisogna invece pensare ad altre patologie come la psoriasi o una micosi. Le chiazza di alopecia possono comparire anche in altre regioni del corpo come a livello della barba e possono essere anche multiple. La causa che sta alla base della comparsa di queste chiazze è di solito legata a fattori di stress per il paziente. Per esempio infatti queste chiazze compaiono nei bambini e nei ragazzi in relazione ad un esame a scuola o negli adulti in situazioni di particolare stress lavorativo e familiare. Le chiazze possono regredire spontaneamente o in conseguenza di una terapia. La terapia standard si basa principalmente nella rimozione dei fattori scatenanti lo stress e nell'applicazione di cortisonici topici (in lozione). Terapie sistemiche o intra-lesionali (iniezioni locali) con farmaci come corticosteroidi o immunosoppressori e l'immunoterapia locale sono terapie riservate ai casi più difficili e resistenti alle terapie classiche. Discorso a parte deve essere fatto per i pazienti affetti da alopecia areata universale (sotto il corpo). In questi casi si usano generalmente soltanto terapie sistemiche in considerazione del quadro più grave della patologia.
Come auto-controllare i nei
L'autocontrollo andrebbe fatto circa ogni 3 mesi, andando a cercare nei nuovi o che cambiano di aspetto. Bisognerebbe controllare tutta la superficie corporea, anche quella meno visibile come la schiena, le piante dei piedi, il cuoio capelluto e i genitali.
La regola generale per effettuare l'auto-esame della superficie corporea è definita regola dell' ABCDE.
A sta per asimmetria del neo, B per bordi non ben definiti, C sta per colore (cercare più colori nello stesso neo), D come grandi dimensioni, E come evoluzione, cioè se il neo è cresciuto molto in tempi rapidi. Vedi schema per capire cosa cercare.
In caso di lesioni sospette e comunque mediamente ogni anno è buona regolare fare una visita dermatologica, magari in dermoscopia o videodermoscopia.
Ogni quanto fare il controllo dei nei?
La frequenza della vista dermatologica è variabile e dipende principalmente dal tipo di pelle del paziente (sono più a rischio i soggetti di pelle molto chiara) e dalla storia personale e familiare. Per esempio sono più a rischio di sviluppare un neo pericoloso (es. melanoma) i parenti stretti di persone che hanno già avuto un melanoma.
La frequenza delle visite dovrebbe dipendere anche dalla quantità e dal tipo di esposizione al sole che il paziente ha avuto in passato. Sono più a rischio i soggetti che hanno avuto una o più scottature da sole in passato. Inoltre hanno un rischio elevato di "nei pericolosi" i soggetti con tanti nei.
In base a queste caratteristiche personali il dermatologo vi consiglierà una frequenza specifica per le visite di controllo dei nei. In media viene consigliata una visita dermatologica ogni 12 mesi.
Neo con il pelo: cosa fare?
I nei piccoli rotondi con uno (o pochi) peli che spuntano sono nei molto comuni che vengono definiti nevi dermici. Questi nei sono generalmente benigni e compaiono più frequentemente sul volto. Questo tipo di nei sono più comuni nell’età adulto avanzata (da 50 anni in su) ma si possono ritrovare a tutte le età. Il pelo o i peli che si trovano sul neo possono essere tranquillamente rimossi con le pinzette da sopracciglia senza particolari rischi. Se il dermatologo conferma che il neo in questione è un nevo dermico, questo non è assolutamente pericoloso e può essere rimosso a scopo estetico attraverso tecniche chirurgiche come diatermocoagulazione (DTC), laser o chirurgia tradizionale. Anche in caso di rimozione del neo a scopo estetico è sempre buona regola effettuare l'esame istologico del pezzo rimosso.
Come trattare la forfora?
La forfora è un problema estremamente comune che si caratterizza per la presenza di squamette bianche o giallastre che si staccano dal cuoio capelluto determinando quell'effetto antipatico di "neve" caduta sulle spalle. Spesso la forfora si associa a prurito e arrossamento del cuoio capelluto. La forfora è causata da un insieme di fattori che si cumulano tra loro determinando un effetto sinergico che favorisce la comparsa della malattia.
E' comune credere che la forfora rappresenti un "cuoio capelluto secco" ma a dire il vero si tratta esattamente del contrario. La forfora è tipica di un cuoio capelluto grasso.
Tra le cause della forfora troviamo prima di tutto una particolare predisposizione individuale ma spesso si associa alla presenza di un fungo, precisamente il lievito Malassezia Furfur.
Il trattamento principe della forfora è quindi legato al controllo della proliferazione del fungo che la provoca. Di conseguenza gli shampoo antiforfora, contenenti per esempio ciclopiroxolamina, se usati regolarmente possono combattere la patologia e soprattutto prevenirla se usati regolarmente. Inoltre le persone affette dovrebbero resistere alla necessità di grattarsi poiché questo gesto irrita ancora di più il cuoio capelluto peggiorando il quadro clinico.
Nel caso in qui la forfora si particolarmente abbondante e fastidiosa è sempre meglio effettuare una visita dermatologica perché il dermatologo potrà prescrivere terapie più efficaci come ad esempio lozioni a base di cortisonici da applicare sul cuoio capelluto. Recentemente è uscito sul mercato anche uno shampoo che ha come principio attivo proprio il cortisone che in serti casi potrebbe essere adatto al trattamento delle forme più aggressive. Questi prodotti devono essere però usati sotto controllo medico perché possono determinare effetti collaterali.
Calvizia: Aiuto Perdo i Capelli
In dermatologia la perdita di capelli è definita alopecia. Esistono tante possibili cause che determinano la perdita di capelli tra per esempio alcune patologie dermatologiche come il lichen e il lupus. Per questi motivi una visita dermatologica in caso di perdita di capelli è sempre consigliata.
La causa però più comune di perdita di capelli nell'uomo adulto è l'alopecia androgenetica, cioè la perdita dei capelli tipica dell'uomo che va via via stmepiandosi (calvizia comune). Per questa forma tipica di alopecia esistono principalmente due diverse opzioni terapeutiche: le lozioni da utilizzare regolarmente sulla cute a base di minoxidil ( 2% o 5%) e compresse a base di finasteride.
Le lozioni (ne esistono di varie marche) si applicano due volte al giorno nelle aree affette da calvizia nella quantità di 1 ml. Le compresse invece devono essere assunte una volta al giorno. Non c’è evidenza che un aumento del dosaggio determini un aumento dell’efficacia. L’efficacia e la durata del trattamento devono essere continuamente valutate dal deermatologo. Generalmente prima che ci si possa attendere un riscontro di stabilizzazione della perdita dei capelli, sono richiesti da tre a sei mesi di trattamento. Per mantenere il beneficio è raccomandato l’uso continuato. Se il trattamento viene sospeso, gli effetti benefici iniziano a regredire in 6 mesi e ritornano al livello di base in 9-12 mesi. L'effetto di questo farmaco è tanto maggiore tanto più precocemente è iniziata la terapia.
Tra gli effetti collaterali più conosciuti di questo farmaco c'è anche al disfunzione erettile e la diminuzione della libido. Questi effetti indesiderati sono classificati come "non comuni" ma sono stati evidenziati.
Questi farmaci possono essere utilizzati anche dalle donne in caso di perdita di capelli di tipo maschile (alopecia androgenetica o calvizia). Le forme femminili di questa patologia sono spesso più resistenti ai trattamenti.
Prurito sulla Pelle
Rispondo volentieri alla domanda di una paziente che mi chiedi chiarimenti su un fastidioso prurito che "non si vede ma si sente".
Le cause del prurito prurito possono essere delle più disparate: dalle infezioni (virus, funghi o batteri) a malattie infiammatori cutanee (es. psoriasi, lichen planus), a disordini degli organi interni(es. insufficienza renale) fino a forme neoplastiche o para-neoplastiche.
Tra le cause di prurito cutaneo (senza segni sulla pelle) si ritrova molto frequente la xerosi (fondamentalmente secchezza cutanea). Con l'invecchiamento è fisiologico che la pelle vada incontro ad una progressiva secchezza ma nel giovane anche altre cause come il cloro usato nelle piscine possono determinare una xerosi e un conseguente prurito in una cute sana.
La xerosi cutanea si caratterizza per il progressivo inaridimento della pelle: quando la quantità d'acqua nello strato corneo scende al di sotto del 20%, la cute appare arida, secca e soprattutto si fa prurigginosa. La pelle risponde alla mancanza d'acqua con desquamazioni eccessive, fessurazioni, screpolature e piccole crepe: sono questi i segni tipici con cui si manifesta la xerosi cutanea.
La terapia principe della xerosi cutanea è l'idratazione attraverso l'utilizzo constante e regolare di creme emollienti. In farmacia, ma anche nei supermercati, ne vendono di ottime. In questi casi si preferiscono creme molto ricche e "grasse" che hanno maggiori proprietà idratanti.
A dispetto di questo la causa che è alla base del prurito andrebbe sempre ricercata con il proprio medico curante o con il dermatologo per escludere condizioni patologiche più gravi che potrebbero determinare questo disturbo.
Herps delle labbra: cosa fare?
L'Herpes labiale è una patologia estremamente comune causata dall'infezione con il virus HSV di tipo 1 (HSV di tipo 2 è invece più comune se l'herpes si localizza a livello genitale. Il virus dell'herpes si contrae di solito durante nell'infanzia attraverso scambio di saliva (baci o scambio di bicchieri) o più in generale tramite contatto inter-umano durante la fase infettiva. Una volta che l'herpes ha infettato l'organismo rimane latente fino al momento di manifestarsi. In realtà, la manifestazione labiale tipica dell'herpes(chiamata anche febbre sorda)nella maggior parte dei casi non rappresenta la prima infezione della malattia ma semplicemente una riattivazione di un virus che è già presente nell'organismo, precisamente nei gagli nervosi.
Le cause di riattivazione sono legate ad un abbassamento delle difese immunitarie del soggetto affetto. Le cause più comuni di herpes labiale sono: esposizione ai raggi solari, influenza, stati para-influenzali e febbre. Inoltre lo stress fisico e psicologico giocano sicuramente un ruolo chiave nella genesi della patologia erpetica.
La manifestazione clinica è molto facile da riconoscere perché si presenta inizialmente con un eritema prurigginoso che poi determina la formazione di numerose vescicole che si dispongono a grappolo. In seguito le piccole vescicole si rompono e determino la formazione di piccole croste giallaste. Il sintomo principale dell'herpes è un leggero fastidio e prurito ma in alcuni casi si può avere dolore (soprattutto alla pressione). Le lesioni dell'Herpes labile possono essere trattate con antivirali in crema (es. aciclovir) o cerotti medicati ma questi prodotti sono efficaci solo in una piccola percentuale di pazienti. Inoltre gli antivirali topici sono tanto più efficaci quanto prima viene applicata la crema. Per un'efficacia ottimale il momento migliore per applicare la crema è prima che si sviluppino le vescicole. In casi di infezione già vescicolosa o già crostosa è consigliabile applicare sulla lesione una crema antibiotica (tipo gentamicina) per evitare un eventuale sovra-infezione batterica.
Nei casi in qui la manifestazione erpetica si manifesta troppo frequentemente è consigliabile fare una visita dermatologica per l'eventuale assunzione di una terapia antivirale per bocca (aciclovir, valaciclovir..). Questa terapia può essere assunta solo sotto stretto controllo medico ed in soggetti selezionati ma è particolarmente efficacie nel ridurre il numero delle recidive.
Come trattare le verruche dei piedi o delle mani?
Le verruche (anche detti porri) sono infezioni virali dovuto al virus HPV, lo stesso virus che determina anche altre patologie come i condilomi acuminati (creste di gallo). Il contagio può avvenire per contatto tra una superficie infetta e la cute (es. palestre, piescine, saune..) Quando sulla pianta del piede o sulle dita delle mani si contrae questa infezione si forma una specie di callo biancastro con punti neri o rossastri al centro. I punti neri rappresentano vasi sanguignei trombizzati. La verruca non da nessun sintomo (non da ne prurito ne dolore), ma col passare del tempo può diventare fastidiosa quando la divenendo grande e profonda. Le verruche possono essere trattate per via chirurgica dal dermatologo (crioterapia o diatermocoagulazione) o per via topia tramite l'utilizzo di lozioni, creme o cerotti.
Il trattamento con crioterapia vero e prprio può essere fatto solo dal dermatologo ma oggi esistono in farmaci dispositivi che possono essere comprati e utilizzati direttamente dal paziente. Questi dispositivi hanno ovviamente un efficacia minore rispetto a quelli utilizzati dela medico. La crioterapia si basa sul principio che al di sotto di certe temperature la cellula infettata dal virus muore e di conseguenza la verruca scomapare. Il trattamento di per se non è molto doloroso perchè il giaccio impedisce di sentire male ma nei giorni seguenti si forma una bolla sulla pelle che può rendere difficile camminare.
Il trattamento tramite diatermia è simile alla crioterapia ma sostanzialmente invece di "brucaire con il freddo" si brucia la verruca con un radiobisturi (bruciatura con calore). In questo caso è necessario praticare prima un piccola puntura di anestesia locale che soprattutto nella pianta del piede è spesso un po' dolorosa. Sia la crioterapia che la diatermia sono metosi efficai nel trattamento delle verruche plantari.
Le terapie con creme lozioni o certotti utilizzano invece come principio attivo l'acido salicilico o la podofilotossina. Alcuni di questi faramci vengono utilizzati anche nel tratamemto dei condilomi genitali. In questo caso la terapia è più lunga e si protrare (a seconda della profonodità e dimensioni della verruca) per circa 30 giorni. Il vantaggio principale è che queste terapie non sono assolutamente dolorose.
Considerando che le verruche si sviluppano più facilmente in soggetti con sistema immunitario un po' debilitato spesso si può associare anche una terapia per bocca a base di complessi multivitaminici per stimolare il sistema immunitario.
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