Chiazza nera alla mucosa vulvare - Melanoma vulvare


La presenza di una chiazza scura a livello della mucosa, sopratutto se di recente insorgenza, deve subito far insospettire il paziente. Infatti il melanoma puo' localizzarsi anche a livello delle mucose, genitale ma anche orale e anale.

Il melanoma della vulva rappresenta circa il 3% di tutti i casi di melanoma ed e' piu' frequente nelle donne post-menopausa (spesso dopo i 60 anni). I primi sintomi notati dai pazienti sono il sanguinamento, prurito, o una massa all'inguine perche' la presenza di una macchia marrone o nerastra, che di solito precede il sanguinamento passa inosservata. Il melanoma della mucose e' percoloso come quello della cute ma spesso determina una prognosi peggiore perche' la diagnosi e' spesso tardiva.

Il sospetto diagnostico di melanoma vulvare puo' essere fatta dal dermatologo attraverso l'esame dermatoscopico ma la diagnosi di certezza puo' essere fatta soltanto attraverso una biopsia della mucosa. Infatti il melanoma della vulva puo' clinicamente assomigliare a patologie piu' benigne come la melanosi vulvare o il coagulo ematico.

Biopsia della Pelle


La biopsia cutanea è un esame mini-invasivo che si caratterizza per il prelievo di una piccolissima porzione di pelle. Questo esame serve per effettuare una diagnosi istopatologica. Cioe' l'anatomo patologo guardando al microscopio il pezzo inviatogli dal dermatologo che ha effettuato la biopsia puo' effettuare la diagnosi della malattia in atto.
Di conseguenza il prelievo di cute interessata la palle affetta da una certa malattia di cui si vuole accertare la natura. Queste esame permette di effettuare una diagnosi di certezza della malattia di cui il paziente e' affetto o al minimo di fare una diagnosi per esclusione (per esempio in certi casi anche se il patologo non e' sicuro della diagnosi puo' escludere un tumore).Ciò permette di capire se occorre davvero un intervento più esteso ed evitare, almeno finché questo non è chiaro, di lasciare segni vistosi.

Come si effettua praticamente?
Di solito il paziente viene sottoposto ad una piccola iniezione di anestesia locale (es. lidocaina) per addormentare al parte interessata. Successivamente il dermatologo preleva una piccola porzione di pelle tramite un bisturi a lama tonda (puch)tramite un operazione simile ad un carotaggio. Infine la piccola cavita' che rimane puo' essere chiusa con un punto di sutura, un radiobisturi o semplicemente tramite un cerotto.

Chiazze marroni sulla mucosa genitale / Nei della vagina

In caso in cui si riscontrino chiazze marroni o nerastre a livello della mucosa genitale (pene, vagina o vuolva) e' sempre consigliabile effettuare una visita dermatologica per escludere di trovarci di fronte a patologie serie come il melanoma delle mucose.



Di frequente pero' la presenza di chiazze marroni a livello della mucosa e' genitale e' indicativo di MELANOSI (o lentigginosi delel mucose).
La melanosi e' una patologia BENIGNA che si caratterizza appunto per la presenza di queste macchie marroni che somigliano a nei, spesso multiple che compaiono in eta' adulta.
Questa patologia non e' contagiosa ne determina nessun tipo di sintomo (ne prurito ne fastidio ne dolore) e non e' di per se pericolosa. La causa che determina la comparsa delle melanosi e' sconosciuta ma probabilmente di origine genetica.
Le melanosi oltre a livello genitale si possono ritrovare anche a livello della mucosa orale (melanosi delle labbra).

La melanosi non richiedono in genere nessun tipo di trattamento ma in certi casi, quando la diagnosi clinica dermoascopica e' complessa, il dermatologo puo' richiedere una biopsia mucosa per effettuare una diagnosi certa tramite l'esame istopatologico.

Melanosi - Macchia Marrone delle labbra


La presenza di una o piu' chiazza marroni o nerastre sulla labbra sono fortemente indicative di una melanosi(lentigo labiale, lentiginosi della mucosa orale). Questo disturbo, assolutamente benigno, si presenta con la comparsa di macchie pigmentate sulla parte mucosa delle labbra. Queste chiazze possono localizzarsi in tutte le mucose e spesso si ritrovano a livello genitale.

La causa per cui si formano queste chiazze non e' totalmente conosciuta ma vi e' una ragionevole sicurezza sul fatto che l'esposizione al sole e il fumo di sigaretta rappresentano fattori scatenanti.


La melanosi del fumatore, si caratterizza inoltre per una pigmentazione della gengiva labiale anteriore. Questa pigmentazione della gengiva e' dovuto all’aumentata produzione di melanina da parte dei melanociti stimolati dal fumo di sigaretta. Quando il paziente smette di fumare di solito la pigmentazione tende a normalizzarsi (mesi o anni dopo).

Nella maggior parte dei casi la diagnosi di melanosi viene effettuata dal dermatologo con la sola osservazione clinica e dermatoscopica della macchia. Tuttavia considerando che sulle labbra possono formarsi anche altre lesioni come i laghi venosi, i nei e i melanomi, e' possibile che per una diagnosi di certezza il dermatologo richieda un esame istologico attraverso il prelievo di una piccola porzione di pelle della lesione.




Macchia blu scura o nerastra sulle labbra - Lago venoso


La comparsa di una macchia scura, blu o nerastra sulle labbra, tipo neo, puo' allarmare molto il paziante.
Spesso queste chiazze scure di recente comparsa sono dovute ad una dilatazione permanente di un vaso di sangue venoso della mucosa delle labbra che appare in questo modo scura, viene cosi' chiamato LAGO VENOSO. Si ha un fenomeno simile a quello che avviene nelle gambe quando si hanno le varici.

Il lago venoso può sembrare un neo e per questo allarmare molto il paziente. Le sue dimensioni variano da pochi mm a circa 1 cm di diametro, e può manifestarsi in forma piana o anche come un nodulo molle. Bisogna ricordare che esistono anche nei e melanomi delle mucose quindi in caso di compara di una chiazza scura sulle labbra e' sempre bene consultarsi con il proprio dermatologo o con il medico di famiglia.

Il lago venoso può' essere rimosso con il laser o la diatermocoagulazione con ottimi risultati estetici. In caso di dubbio diagnositico il dermatologo puo' richiedere una biopsia cutanea.

I Fibromi Penduli: Cioccili / Escrescenze / Pallinie di pelle a collo e ascelle


Cioccili / Escrescenze / Pallinie di pelle a collo e ascelle sono una patologia particolarmente comune in donne e uomini, sopratutto dopo i 50 anni. Questi vengono definiti in medicina fibroangiomi o fibromi penduli.

I fibromi penduli sono estremamnte benigni non pericolosi e non contagiosi. Sono delle piccole escrescenze che nascono sotto l’epidermide (nel derma), e che si crescono verso l’esterno. Possono raggiungere varie grandezze, da pochi millimetri fino al diametro di un centimetro, ed essere così piuttosto evidenti e fastidiosi, anche per le zone del corpo in cui crescono. Quando sono di dimensioni considerevoli, possono pendere verso il basso a causa della forza di gravità da qui il nome di fibromi penduli.

Toglierli non é assolutamente necessario considerando la benignità della loro natura e l'assoluta asintomaticità. In alcuni casi però quando diventano grossi possono girarsi su sestessi dterminando una specie di auto-strozzamento in questi casi possono dare fastidio o dolore.

Si consiglia di toglierli per motivi estetici o quando iniziano a dare prurito o fastidio.

La rimozione viene svolta in ambulatorio, in anestesia locale (come quella dl dentista) con un laser o un radiobisturi. Con una seduta possono essere eliminati anche più fibromi penduli e la guarigione completa avviene in pochi giorni, senza lasciare tracce e cicatrici.

PRURITO INTIMO VAGINALE - CANDIDA O ALTRO?

Tra le donne non ancora in menopausa (che hanno ancora il ciclo mestruale) le cause più comuni di prurito vaginale sono le patologie infettive cioe' funghi, virus, batteri o veri o parassiti di altro tipo.


Tra le piu' comuni cause che determinano il prurito vaginale si ritrova la candida. La candida e' un micete normale residente della flora vaginale che, in particolari condizioni, determina nella donna prurito e perdite biancastre definite "a ricotta". La candida puo' colpire anche il sesso maschile determinando pero' una manifestazione clinica differente.

Se il prurito e' invece associato a perdite giallastre o verdognole e maleodoranti e' possibile l'infezione da Trichomonas. Anche l'Herpes genitale puo' dare una sensazione di prurito, soprattutto nella sua fase iniziale. Con il passare dei giorni l'Herpes genitale determina spesso dolore associato alla presenza di erosioni da vesciolette che ci sono rotte. Altra patologia che determina prurito e' l'interessamento genitale di parassiti come in pidocchi.

Nelle donne in menopausa invece la causa piu' frequente di prurito e' la secchezza dalla mucosa genitale determinata dalla carenza di estrogeni che si ha dopo la menopausa.

Oltre a queste cause piu' comuni il prurito genitale puo' anche essere dovuto ad una vera e propria patologia dermatologica che si localizza a livello genitale come per esempio la psoriasi o lichen.
Infine un prurito intimo puo' essere determinato da un allergia o da un irritazione da prodotti applicati localmente sulla parte (es. gel lubrificanti, creme per le emmoroidi, detergenti intimi...) o da materiale a conatatto con la parte (es. allergia a detergenti usati per lavare la biancheria intima, coloranti della biancheeria...)

Per questi motivi in caso di prurito intimo e" sempre consigliabile una visita dal dermatologo per identificare la causa del prurito e di conseguenza la terapia piu' adatta per risolvere questo fastidioso problema.

NEO CHE CRESCE E CAMBIA - COSA FARE?

Se ci accorgiamo che un neo che avevamo e' cresciuto o cambiato in qualche modo e' sempre buona regolare fare una visita dermatologica, possibilmente da un dermatologo che effettua la visita in epiluminescenza (demoscopia o dermatoscopia).
Detto questo un paziente può comunque effettuare un veloce autocontrollo seguendo la regola dell'ABCDE (vedi post precedente).



Inoltre e' sempre importante ricordare che un neo (o nevo o chiazza scura) che cambia non e' necessariamente pericoloso. Esistono infatti numerose patologie benigne, anche molto comuni, come la presenza di chetatosi seborroiche che spesso crescono e cambiamo rapidamente somigliando ad un neo. La presenza di una chetatosi seborroica di solito allarmano il paziente ma e' facilmente riconosciute dal medico curante (medico generico). In questi casi probabilmente un occhiata dal medico curante potrebbe far risparmiare tempo e soldi al paziente.

METODI PER MIGLIORARE LA ROSACEA - COUPEROUSE - VOLTO ROSSO


Purtroppo la Rosacea non puo' essere migliorata senza un trattamento medico. Esistono pero' accorgimenti molto utili per evitare di peggiorare il quadro clinico.
Infatti, i pazienti affetti da rosacea sanno bene che quando passano da ambienti caldi ad ambienti freddi le loro guance diventano di un rosso molto evidente. Il problema sta quindi nello sbalzo termico e nelle temperature molto elevate perché' le alte temperature dilatano i capillari -da qui il rossore - senza che questi riescano a tornare "normali".
I pazienti affetti da Rosacea infatti dovrebbero evitare (per esempio):
docce troppo calde, saune e bagni turchi, di cucinare con il volto direttamente sopra il fornello, aprire il forno con il volto di fronte all'apertura e sostare per lungo tempo di fronte a un camino accesso.


Un altro fattore che puo' peggiorare la rosacea e' l'assunzione di alcolici infatti anche l'alcol mediamente dilata i capillari.
Questi accorgimenti posso aiutare i pazienti e le pazienti affette da rosacea a non peggiorare i propri sintomi. Inoltre un paziente che segue questi basilari accorgimenti e contemporaneamente effettua una terapia dermatologica adeguata ottera' risultati estetici sicuramente soddisfacenti e duraturi.

Cos'e' la Scabbia? Infestazione da Sarcoptes scabiei


La scabbia è una malatta della pelle causata dall'infestazione di un acaro il Sarcoptes Scabie e' endemica nel mondo e colpisce soggetti di tutti i livelli socioeconomici anche se riuslta piu' comune nelle comunita' come ospedali e case di riposo. La trasmissione avviene di solito da essere umano ad essere umano, spesso nell'ambito dello stesso nucleo familiare per scambio per contatto diretto o per via sessuale. La trasmissione per mezzo di scambio di biancheria, lenzuola asciugamani e vestiti di pazienti affetti e' piu' rara ma possibile.

Il sintomo principale dei pazienti affetti e' il prurito, che si fa piu' importante di notte. Successivamente compaiono piccole protuberanze dolorose e vesciche dovute ad acari microscopici, in grado di annidarsi nello strato superficiale della pelle per deporre le uova. L’infestazione è possibile in ogni periodo dell’anno, anche se risulta più frequente in inverno che in estate, per la tendenza al sovraffollamento in luoghi chiusi.

La terapia negli adulti si basa sull'utilizzo di Permetrina al 5% crema applicata su tutto il corpo dal collo in giu' per circa 8 ore. L'applicazione di Permetrina puo' essere ripetuta.

Come si toglie un neo


La rimozione di un neo sospetto (escissione chirurgica o biopsia incisionale) e' un intervento di dermo-chirurgia abbastanza semplice.

L'intervento ha la durata complessiva di circa 20 minuti ed e' generalmente svolto in anestesia locale (come le anestesie del dentista). Il nevo vine rimosso dal dermatologo dermochirurgo insime ad un piccola quantita' di pelle sana intorno al neo.
Il nevo viene quindi posto in un apposito contenitore contenete formalina per essere inviato all'anatomo patologo per l'esame istologico. L'esame istologica determinerà poi la diagnosi definitia della lesione.

La ferita viene quindi chiusa con punti di sutura, spesso interni riassorbili ed esterni che verrano rimossi dopo circa 15 giorni. Nella maggior parte dei casi il dermochirrugo puo' fare una sutura estetica che tende a lasciare una cicatrice meno evidente.

Alcuni tipi di nei (non tutti) possono anche essere rimossi con fini estetici con strumenti come il laser o il radiobisturi ma anche in questi casi e' sempre consigliabile effettuare un esame istologico per accertare la diagnosi.

Tumore della Pelle - Che cos'è il melanoma?


Il melanoma è un tumore maligno delle cellule del sistema melanocitario (melanociti).Il rischio di sviluppare un melanoma è principalmente legato all'esposizione al sole, inoltre, hanno un rischio maggiore di melanoma soggetti con particolari caratteristiche fisiche: capelli biondi o rossi, occhi chiari, cute che si arrossa al sole e non si abbronza, che presentano numerosi nei dalle colorazioni e forme irregolari.

Il melanoma nelle sue fasi inziali assomiglia ad un neo benigno, in questa fase solo l'esame dermatoscopico (in epiluminescenza) può permettere al dermatologo di individuarlo (diagnosi precoce). Con il passare del tempo il melanoma diventa via via più grande e si possono evidenziare all'autoesame le caratteristiche ABCDE. Quindi si possono vedere delle asimmetrie nella sua forma, dei bordi inregolari, colre che cambia o piàù colori nello stesso neo e dimensioni in aumento. In caso in cui si noti una o più di queste caratteristiche è bene segnalare il neo al medico curante o effettuare una vista daal dermatologo (controllo dei nei).

La diagnosi di certezza viene fatta solo istologicamente sul pezzo operato. Infatti il dermatolgo con l'ausilo del dermatoscopio può porre un sospetto diagnostico e suggerire al paziente l'intervento chirurgico. Il neo così escisso verrà inviato all'anatomo patologo per la diagnosi di certezza.


Il decorso e la prognosi sono diverse a seconda del tipo di melanoma e dello spessore (cioé dalla sua profondità nella pelle). I melanomi sottili o insitu (spessore =0) hanno un ottima prognosi, con percentuali di casi di metastasi estremamente bassi o addirittura nulle.

Nei casi in cui il melanoma è considerato spesspo (sopra 1 mm di spessore)la prognosi poù diventare negativa. Ovviamente in questi casi ci sono molti altri fattori che devono essere presi in considerazione come per esempio l'età del paziente, le eventuali metastasi o terapie.