Trattamento dei Condilomi Acuminati

I condilomi acuminati, detti anche creste di gallo sono una patologia determinata da un infezione virale causata dal virus HPV che si trasmette principalmente per via sessuale. Il periodo di incubazione è molto variabile ma mediamente va da 3 settimane a 8 mesi. Questa infezione si rende evidente nella zona di contagio (area genitale, anale o mucosa orale) e si evidenzia per la formazione di lesioni vegetanti verrucose del colore della cute sana o rosati. La diagnosi clinica è facile per il venereologo. I condilomi possono essere trattati chirurgicamente o con lozioni da applicare sulla pelle a base di podofilotossina. Entrambi i trattamenti sono estremamente efficaci se condotti sotto controllo dermatologico. Le infizioni che si trasmettono sessulamente si presentono spesso in associazione ad altre patologie a trasmissione sessuale (malattie veneree) come i molluschi contagiosi.

Come si cura la Rosacea ?

La Rosacea (detta anche couperose) è una patologia molto comune che si caratterizza per la presenza di un eritema (rossore) della regione centrofacaile (naso, guance,mento e fronte).

Questo eritema si accentua in caso esposizione a fonti di calore come un caminetto accesso, una doccia troppo calda o una sauna. Intre anche il consumo di alcolici può incrementare il rossore del volto.

Il rossore del volto caratterizza la fase iniziale della rosacea che può evolvere in forme più importnati in cui al rossore si associa la presenza di papule e pustole (come nell'immagine).

Le forme più gravi di rosacea possono evolvere in una patologia denominata rinofima. Quesat forma è più tipica del sesso maschile e si sviluppa generalmente dopo i 50 anni. Tutte le forme di rosacea possono essere trattate. Generalmente in prima battuta per le forme meno importanti si utilizzano creme a base di antibiotico (es. metronidazolo) o a base di acido azelaico. Per le forme più resistenti si possono utilizzare cicli di antibiotici per via sistemica o di retinoidi (alte dosi di vitamina A).Vari tipi di laser possono essere usati nel trattamento del rinofima.

La sifilide esiste ancora?

La Sifilide o Lue è una malattia infettiva contagiosa causata da un batterio, il Treponema Pallidum. La via di trasmissione più comune è il contagio per via sessule per questo motivo la sifilide fa parte delle malattie veneree (malattie a trasmissione sessuale). La sifilide però può essere trasmessa anche dalla madre al feto durante la gravidanza(trasmissione materno fetale). Inoltre esiste una forma di contagio professionale tipica dei sanitari. La sifilide non è una patologia ormai scomparsa ma ancora oggi i casi di sifilide non sono rari. Nel mondo, secondo l’Oms, la sifilide colpisce circa 12 milioni di persone, ed è molto presente in Africa, Asia e America Latina. Nelle donne gravide non trattate, la sifilide primaria è responsabile del 25% delle morti in utero e del 14% delle morti neonatali. In Italia nel 2007, sono stati registrati 720 nuovi casi di sifilide di cui 561 in soggetti di sesso maschile. Quello che è andato scomparendo della sifilide non è l'infezione di per se ma le sue formi più gravi, quelle che possono portare a morte (sifilide secondaria e sifilide tereziaria). Le forme primarie invece si caratterizzano per la comparsa a livello dell'area interessata (genitali sia maschili che femminili, labbra, regione anale) di una piccola abrasione del diametro variabile tra 5 e 20 mm (sifiloma). Generalmente il sifiloma non è doloroso ne da prurito. La presenza del sifiloma si associa frequentemente a rigonfiamento dei lifonodi della regione corporea interessata.Scopare spontaneamente in 7-14 giorni. Il fatto che il sifiloma scompaia senza trattamente non significa che la malattia è superata, anzi in assenza di trattamento adeguato la sifilide evolve nelle sue forme più gravi. In caso di presenza di una lesione tipo sifolimo è indispensabile effettuare un controllo da un dermatologo venereologo. La diagnosi è generalmente facile bastano un controllo clinico e semplici esami del sangue. Anche la terapia nelle forme precoci (sifilide primaria e secondaria) è assolutamente banale; si tratta sostanzialmente di un paio di iniezioni intramuscolo di antibiotico (2.4 milioni di unità di benzilpenicillina benzatina.

Unghia nera. Cosa può essere?

La causa più comune di un unghia nera è un trauma che determina un accumolo di sangue nel letto unguale.

In questi casi (soprattutto nei casi di unghie dei piedi) ci si accorge che l'unghia è diventata nera inprovvissamente. I traumi che causano ematomi subungueali possono essere molto importanti (in questo caso associati a dolore intenso)o traumi lievi e ripetuti come avviene nel caso di utilizzo di scarpe strette.

L'ematoma subungueale non è però l'unica causa di unghie nere ma le unghie si possono scurire anche per la presenza di infezioni (funghi o batteri) o lesioni melanocitarie (nevi o melanoma).


Per questi motivi in caso di unghia scura se non si è sicuri della natura traumatica della lesione è importante effettuare una visita dermatologica per escludere un infezione e soprattutto il melanoma subunguale.

Nel caso di ematoma subungueale la parte scura dell'ungia si sposta con il passare del tempo verso la parte più esterna(estremità distale) fino a scomparire progressivamente. Nel caso di infezione invece di solito la parte scura risale progerssivamente verso la cute o si allarga. I nevi subungueali sono invece generalmente di un colore più chiaro (di soloto marrone) e di solito il pigmento è organizzato in una banda (aspetto lineare della parte scura). Il melanoma è un evenienza più rara ma molto più pericolosa.

La lesione del melanoma nella sua fase iniziale può assomigliare ad un nevo subungueale, successivamente invece ad un ematoma subungueale che però non tende a scomparire.

Come si trasmette il mollusco contagioso?

Il mollusco contagioso è una patologia virale che viene spesso inquadrata nel capitolo delle malattie a trasmissione sessuale (malattie veneree). Questa patologia è un infezione virale causata dal Pox Virus (famiglia delle Poxviridae). I molluschi contagiosi si presentano come papule emisferiche traslucide di colore rosso o biancastro. Questa patologia si diffonde per contagio interumano ed in effetti negli adulti la via di trasmissione principale è il rapporto sessuale. I molluschi negli adulti si localizzano infatti nella maggior parte dei casi in aree vicino ai genitali e spesso si associano ad altre patologie trasmesse sessulamente come i condilomi acuminati (creste di gallo, papilloma virus). Nei bambini invece i molluschi contagiosi sono una patologia molto frequente dove si trasmettono per autoinoculazione da grattamento. Nei bambini i molluschi contagiosi si localizzano principalmente al volto, tronco e arti. La via di trasmissione primaria dei molluschi contagiosi nell’adulto resta quindi il rapporto sessuale ma casi di trasmissione “non comune” dei molluschi contagiosi sono descritti in letteratura. Le cause più frequnenti di trasmissione non comune sono i microtraumatissimi cutanei come la ceretta e i tatuaggi. Io stessa sono co-autrice di un caso pubblicato di molluschi contagiosi comparsi sulla area di un tatuaggio probabilmente a causa dell’utilizzo di inchiosto o ago infetti. Abbiamo deciso di titolare l’articolo “ A tridimensional tattoo”.

Sole e Cue. Quanto il sole fa veramente male?

L’esposizione solare può provocare danni acuti e danni tardivi. I danni acuti consistono principalmente nella ben conosciuta ustione solare. L’ustione solare può andare da un semplice eritema (pelle arrossata) fino a ustioni più profonde dove possono formarsi vescicole e bolle piene di acqua (ustioni di secondo grado). I danni tardivi invece sono essenzialmente due. Il primo è dovuto al fatto che l’eccessiva esposizione al sole aumenta il rischio di formazione di tumori della pelle (melanoma e non melanoma). Il secondo danno tardivo è quello legato al fotoinvecchiamento. Cioè la pella che viene esposta in modo esagerato al sole invecchia più precocemente con la formazione di macchie e rughe. Infatti è esperienza comune vedere che i lavoratori che fanno un lavoro cronicamente esposti al sole (bagnini, maestri di sci, giardinieri…) hanno una pella molto danneggiata rispetto a chi lavora al chiuso. Per queste ragione sono assolutamente da sconsigliare i lettini abbronzanti. Meno pericolose le creme autoabbronzanti, che producono solo un’ossidazione superficiale sulla pelle. Le creme autoabbronzanti in pratica tingono la pelle ma non la proteggono dai raggi ultravioletti. E’ consigliabile quindi sottoporsi a visita dermatologica all’incirca ogni anno, in relazione al rischio specifico del soggetto. E' più a rischip chi ha carnagione chiara, capelli biondi e casi in famiglia di melanoma. Sarebbe opportuno cercare, per quanto possibile, di effettuare un autoesame della pelle, soprattutto se si hanno molti nei. Le regole per un corretta esposizione dipendono quindi innanzitutto dal tipo di pelle che abbiamo e dall’età. Le persone con pelle e occhi chiari devono prestare più attenzione di chi ha carnagione e occhi scuri. Nessuna esposizione al sole è consigliata fino ai 6 mesi di età; evitare di stare in spiaggia o esposti al sole nelle ore più calde (dalle 11 alle 16) e cercare il più possibile riparo all’ombra; usare sempre creme solari resistenti all’acqua e con fattori di protezione non inferiori a 30, rinnovando l’applicazione ogni tre ore dopo ogni bagno o se abbiamo sudato molto. Bisogna inoltre ricordare che il 50% dei raggi solari è presente anche all’ombra, ancora peggio l’acqua dove il 90% dei raggi solari arriva fino ad un metro di profondità. La regola generale per effettuare l'autoesame della superficie corporea è definita regola dell' ABCDE. A sta per asimmetria del neo, B per bordi non ben definiti, C sta per colore (cercare più colori nello stesso neo), D come grandi dimensioni, E come evoluzione, cioè se il neo è cresciuto molto in tempi rapidi. Vedi schema per capire cosa cercare. Ovviamente, qualsiasi cosa possiate notare, non dovete trarre conclusioni affrettate se prima non vi siete sottoposti a regolare controllo medico. Le regole per un corretta esposizione dipendono quindi innanzitutto dal tipo di pelle che abbiamo e dall’età. Le persone con pelle e occhi chiari devono prestare più attenzione di chi ha carnagione e occhi scuri. Nessuna esposizione al sole è consigliata fino ai 6 mesi di età; evitare di stare in spiaggia o esposti al sole nelle ore più calde (dalle 11 alle 16) e cercare il più possibile riparo all’ombra; usare sempre creme solari resistenti all’acqua e con fattori di protezione non inferiori a 30, rinnovando l’applicazione ogni tre ore dopo ogni bagno o se abbiamo sudato molto. Bisogna inoltre ricordare che il 50% dei raggi solari è presente anche all’ombra, ancora peggio l’acqua dove il 90% dei raggi solari arriva fino ad un metro di profondità. Ricordo però che prendere il sole ha anche i suoi benefici: migliora il tono dell’umore, induce la sintesi della vitamina d che è fondamentale per il metabolismo osseo e migliora alcune malattie della pelle (la psoriasi e la dermatite atopica).

Sole e Acne

L’acne è un’infiammazione delle unità pilo-sebacee che si riscontra più frequentemente nell’adolescenza. I "brufoli" sono il risultato dell’interazione tra ispessimento del follicolo pilo-sebaceo, produzione di sebo e presenza di batteri (tra cui il Propionibacterium acnes - P. Acnes) all’interno del canale follicolare. La credenza popolare sostiene che l'esposizione al sole determini un migliormento del quadro clinico dell'acne. Questa credenza nasce dal fatto che l’abbronzatura nasconde le imperfezioni cutanee, comprese le manifestazioni acneiche e perché, almeno nelle fasi iniziali, i raggi ultravioletti possono determinare un blando effetto antinfiammatorio.

In realtà il sole nella maggior parte dei casi può determinarne un peggioramento del quadro clinico. Infatti l'esposizione ai raggi ultrovioletti determina una dimminuzione dell'immunità cutanea e di conseguenza una proiferazione del P. Acnes. Possiamo quindi affermare che il sole può peggiorare la patologia acneica determinando un aumento delle dimensioni e del numero delle lesioni (dei brufoli). Non bisogna quindi sospendere le cure per Acne in estate credendo che la semplice esposizione al sole possa tenere le lesioni sotto controllo.

La sospensione della terapia però può essere necessaria perchè diversi farmaci usti per l’acne possono non essere addatti ad un uso durante l'esopsizione al sole. Per esempio le tetracicline (antibiotici usati nell'acne)possono macchiare la pelle. Nella stagione estiva il dermatologo potrà consigliare farmaci adatti all'esposizione al sole e filtri solari specifici per pelli acneiche.

Che cos'è la Vitiligine?

La Vitiligine è una malattia cutanea autimmune che si presenta con chiazze chiare (ipocromiche o acromiche) che compaiono spesso al volto o sul dorso delle mani ma che possono comparire su tutta la superficie della pelle. La valitigine è completamente asintomatica e non determina ne prurito ne dolore. La Vitiligine è una patologia di origine genetica di conseguenza non è contagiosa. Qualche volta questa malatia si può associare ad altre patologie autimmuni come le tiroiditi. In caso di diagnosi di Vitiligine è sempre oppurtuno chiedere al medico di valutare anche il profilo autoanticorpale e gli indici tiroidei attarverso gli un semplice esame del sangue.

La Psoriasi si può curare?

La Psoriasi è una malattia cronica causata da fattori geneitci che predispongono allo sviluppo della malattia e da fottori ambientali che la scatenano in un dato momento della vita. Come tutte le malattie croniche (diabete, ipertensione...) la psoriasi può essere curata ma non eliminata completamente (come avviene invece per le mallattie causate da virus o batteri). Le strategie terapeutiche che abbiamo oggi a disposizione per curare la Psoriasi sono molteplici e variano da terapie topiche (creme, unguenti, schiume...), terapie sistemiche (compresse, iniezioni o fototerapia) e le più moderne terapie biologiche. Questi farmaci possono essere combinati tra loro dal dermatologo per trattare i sintomi della psoriasi in modo che la pelle torni ad avere un aspetto completamente normale.

Che cosa significa venereologia?


La venereologia è la scienza che studia le malattie sessualmente trasmesse. Il venereologo si occupa quindi di prevenire, fare diagnosi e prescrivere una terpia per le malattie a trasmissione sessuale (MTS , MST) o detto all'americana STD (sexual trasmitted diseases). Di conseguenza lo specialista in venereologia si occupa della patologie della sfera genitale (condilomi, herpes, molluschi contagioni, candida, clamidia..) e delle patologie che si trasmettono sessualmente ma danno manifestazioni a livello sistemico.