Blog di Dermatologia a cura della Dottoressa Marta Grazzini, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia
Grani di miglio - "Palline Bianche sul viso"
I grani di miglio sono lesioni molto comuni che rappresentano accumuli cheratina nell'epidermide. Vengono denominati grani di miglio per la loro somiglianza con il seme del miglio (graminacea). Infatti questi compaiono di solito sul volto e si presentano come delle piccole palline biancastre o gialle rilevate, della dimensione di uno o due millimetri. La parte del corpo più colpita è di solito il viso, in particolar modo le guance e le palpebre.
I grani di miglio possono venir rimossi molto facilmente dal dermatologo.
Chiazze bianche sulla pelle - Pitiriasi Versicolore
La pitiriasi versicolor chiamata anche tinea versicolor è un micosi cutanea causata da un fungo del genere Malassezia (un agente simile a quello che cusa la forfora). Questo fungo è un normale residente della cute che in particolari condizioni prolifica sulla pelle determinando la malattia.
Le condizioni che determinano la prolificazione del fngo sulla pelle sono determinate principalmente dal caldo, dall’umidità e dall’abbassamento delle difese immunitarie del soggetto affetto.
L'infezione determina la formazione di macchie biancastre multiple che compaiono in particolare sul collo, sulle spalle, sulle braccia, sulla schiena e sul torace. Spesso la pitiriasi versicolre si associa alla presenza di forfora.
Con l'abbronzatura le macchie possono divenire più evidenti a causa del fatto che le aree corporee affette dal fungo non si pigmentano come invece avviene per la pelle sana.
La cura si basa, in genere, sull’applicazione di creme o detergenti con attività antimicotica per qualche settimana.
Che cosa'è la cellulite?
La cellulite è una vera e propria patologia che viene scientificamente chiamata PANNICOLOPATIA EDEMATO-FIBRO-SCLEROTICA o anche con l'acronimo PEFS. La cellulite è determinata da un rallentamento del flusso ematico dei piccoli vasi del tessuto sottocutaneo. Si crea di conseguenza una stasi dei capillari e delle venule che detrimina in ultima analasi il famoso effetto a buccia d'arancia.
Oltre all'alterazione del flusso sanguigno la determinazione della cellulite ha delle concause come le alterazioni posturali e ormonali e una dieta non equilibrata con eccessivo uso di sale.
Per questi motivi i fattori che principalmente influiscono nella riduzione della cellulite sono tutti quelle attività che riattivano la circolazione a livello locale come l'attività motoria e il massaggio della parte interessata.
Oltre all'alterazione del flusso sanguigno la determinazione della cellulite ha delle concause come le alterazioni posturali e ormonali e una dieta non equilibrata con eccessivo uso di sale.
Per questi motivi i fattori che principalmente influiscono nella riduzione della cellulite sono tutti quelle attività che riattivano la circolazione a livello locale come l'attività motoria e il massaggio della parte interessata.
Rimedi per Labbra secce
Quando fa molto freddo le labbra si seccano si screpolano, iniziano a bruciare e dare una sensazione di fastidio.
La soluzione in questi casi può essere l' utilizzo di un buon unguento idratante per le labbra tipo un unguento a base di vasellina. Il semplice burro di cacao può non essere sufficiente. Inoltre è bene cercare di bere molta acqua per idratare l'organismo e di conseguenza anche le labbra. Infine è buona regola cercare di evitare di leccarsi le labbra altrimenti otteniamo un effetto ancora peggiore perché la saliva che evapora dalle labbra le secca maggiormente.
Claminidia - Malattia sessulamente trasmessa
La Clamidia è una malattia venereologica tra le più diffuse nel mondo, ed è causata da un batterio, Chlamydia trachomatis. La Clamidia si trasmette attraverso i rapporti sessuali di ogni tipo, vaginali, anali e orali. La malattia è spesso asintomatica (non determina nessun sintomo). Quando si manifesta possono comparire nell’uomo: bruciore durante la minzione, secrezioni dal pene, gonfiore o dolore ai testicoli e nella donna: perdite vaginali, sanguinamenti dopo i rapporti sessuali o tra un ciclo mestruale e l’altro, dolori al basso ventre, disturbi urinari.
Se trasmessa attraverso un rapporto anale, la Clamidia può infettare il retto e dare dolori, perdite e sanguinamenti. Se trasmessa attraverso un rapporto orale, può infettare la gola.
La Clamidia è identificata grazie a due tipi di test in laboratorio, sia dal prelievo di tessuti infetti che da un campione delle urine.
Data la natura batterica dell’infezione, la Clamidia è trattabile con antibiotici. Oltre al soggetto interessato, è necessario che anche tutti i partner sessuali vengano testati per la presenza del batterio ed eventualmente trattati. Il rischio di re-infezione in pazienti esposti a soggetti infetti è molto elevato, e aumenta notevolmente la possibilità che le conseguenze dell’infezione siano molto serie. Ioltre bisogna ricordare che aver contratto la clamidia siognifica che ci siamo esposti al rischio di malattie a trasmissione sessuale in generale, quindi sarebbe opportuno effettuare uno screening per tutte le malattie venerelogiche. Le persone infette dovrebbero astenersi da qualsiasi attività sessuale ed effettuare un nuovo test tre-quattro mesi dopo la cura. L’uso di preservativi riduce notevolmente il rischio di infezione.
Va ricordato che, una volta guariti, non si diventa immuni a successive infezioni. Chi ha già contratto la Clamidia corre un elevato rischio di contrarre nuovamente l’infezione. Inoltre aumenta notevolmente la possibilità che le conseguenze dell’infezione diventino molto serie.
Se trasmessa attraverso un rapporto anale, la Clamidia può infettare il retto e dare dolori, perdite e sanguinamenti. Se trasmessa attraverso un rapporto orale, può infettare la gola.
La Clamidia è identificata grazie a due tipi di test in laboratorio, sia dal prelievo di tessuti infetti che da un campione delle urine.
Data la natura batterica dell’infezione, la Clamidia è trattabile con antibiotici. Oltre al soggetto interessato, è necessario che anche tutti i partner sessuali vengano testati per la presenza del batterio ed eventualmente trattati. Il rischio di re-infezione in pazienti esposti a soggetti infetti è molto elevato, e aumenta notevolmente la possibilità che le conseguenze dell’infezione siano molto serie. Ioltre bisogna ricordare che aver contratto la clamidia siognifica che ci siamo esposti al rischio di malattie a trasmissione sessuale in generale, quindi sarebbe opportuno effettuare uno screening per tutte le malattie venerelogiche. Le persone infette dovrebbero astenersi da qualsiasi attività sessuale ed effettuare un nuovo test tre-quattro mesi dopo la cura. L’uso di preservativi riduce notevolmente il rischio di infezione.
Va ricordato che, una volta guariti, non si diventa immuni a successive infezioni. Chi ha già contratto la Clamidia corre un elevato rischio di contrarre nuovamente l’infezione. Inoltre aumenta notevolmente la possibilità che le conseguenze dell’infezione diventino molto serie.
Mani sudate - Iperidrosi Palmare
Quando le mani sudano più del normale, cioè quando la quantità di sudore prodotto dall’organismo supera le richieste di sudore per regolare la temperatura corporea, si parla di iperidrosi.
Le ghiandole sudoripare in tali casi sono eccessivamente reattive agli stimoli nervosi che ricevono dal cervello e che le inducono a produrre sudore.
L’iperidrosi è quindi una sudorazione eccessiva, che non varia con le stagioni (anche se peggiora d’estate) e non è necessariamente legata alla temperatura dell’ambiente.
Il problema dell’iperidrosi insorge in genere con la pubertà, raramente prima, e prosegue tutta la vita, con una certa riduzione d’intensità secondo determinate condizioni psico-fisiologiche (peggiora in situazioni di stress emotivo).
L'unico trattamento efficacie per l’iperidrosi palmare è rappresentato dell'infiltrazione palmare (punture su i palmi delle mani) di una soluzione contenente tossina botulinica.
Attraverso tale sostanza, l’innervazione delle ghiandole sudoripare non percepiscono più l’impulso che le spinge a produrre sudore, perciò si riduce l’attività ghiandolare di tutte le zone trattate.
La terapia con la tossina botulina è efficace ma la sua attività è temporanea, in genere perdura fino a 6-8 mesi. Il trattamento è ripetibile nel tempo
L’effetto del botulino si avverte dopo qualche giorno dall’infiltrazione, in modo graduale, e si può subito riprendere le normali attività quotidiane.
Le ghiandole sudoripare in tali casi sono eccessivamente reattive agli stimoli nervosi che ricevono dal cervello e che le inducono a produrre sudore.
L’iperidrosi è quindi una sudorazione eccessiva, che non varia con le stagioni (anche se peggiora d’estate) e non è necessariamente legata alla temperatura dell’ambiente.
Il problema dell’iperidrosi insorge in genere con la pubertà, raramente prima, e prosegue tutta la vita, con una certa riduzione d’intensità secondo determinate condizioni psico-fisiologiche (peggiora in situazioni di stress emotivo).
L'unico trattamento efficacie per l’iperidrosi palmare è rappresentato dell'infiltrazione palmare (punture su i palmi delle mani) di una soluzione contenente tossina botulinica.
Attraverso tale sostanza, l’innervazione delle ghiandole sudoripare non percepiscono più l’impulso che le spinge a produrre sudore, perciò si riduce l’attività ghiandolare di tutte le zone trattate.
La terapia con la tossina botulina è efficace ma la sua attività è temporanea, in genere perdura fino a 6-8 mesi. Il trattamento è ripetibile nel tempo
L’effetto del botulino si avverte dopo qualche giorno dall’infiltrazione, in modo graduale, e si può subito riprendere le normali attività quotidiane.
Neo che sanguina: cosa fare?
E' opinione comune credere che un neo che sanguina sia pericoloso. La realta' e' un po' diversa. Infatti un neo che sanguina perche' e' stato traumatizzato per esampio da un graffio di gatto o da un colpo di spazzola e' assolutamente normale.
Invece un neo che sanguina da solo (senza essere stato graffiato o strappato) deve far preoccupare maggiormante.
Un altra opinione diffusa non completamente corretta riguarda il fatto che il neo che e' stato traumatizzato (strappo, graffio, etc...) possa trasformarsi in un neo "cattivo". Non esite nessun dato scientifico che confermi questa teoria, anzi, sembra al contrario che il trauma non influenzi l'evoluzione del neo in nessun senzo (benigno o maligno).
In tutti i casi una visita dal dermatologo e' sempre necessaria quando si ha un sospetto di neo modificato.
Invece un neo che sanguina da solo (senza essere stato graffiato o strappato) deve far preoccupare maggiormante.
Un altra opinione diffusa non completamente corretta riguarda il fatto che il neo che e' stato traumatizzato (strappo, graffio, etc...) possa trasformarsi in un neo "cattivo". Non esite nessun dato scientifico che confermi questa teoria, anzi, sembra al contrario che il trauma non influenzi l'evoluzione del neo in nessun senzo (benigno o maligno).
In tutti i casi una visita dal dermatologo e' sempre necessaria quando si ha un sospetto di neo modificato.
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