La leishmaniosi cutanea localizzata (Bottone d'oriente) si presenta sulle parti scoperte del corpo. In particolare nel 60% dei casi si localizza al volto e si presenta come un nodulo indolente di colore rosso o giallastro ricoperto da squame aderenti e asintomatica.
Sulla faccia inferiore della squama si rilevano fittoni cornei (segno di Montpellier) col tempo la parte centrale della lesione si ulcera e compare alone eritematoso. La lesione va incontro a guarigione nel 95% dei casi lasciando una cicatrice depressa. La forma cronica però (di aspetto lupoide) non ha tendenza alla guarigione.
La forma cutanea di Leishmaniosi è data soprattutto dalle forme di leishmania tropica e major che sono endemiche in medio oriente india e america centrale oltre che nelle aree del mediterraneo.
In Italia la forma cutanea di leishmaniosi è più frequente al centro sud anche se casi sporadici sono stati segnalati anche in altre regioni italiane; il serbatoio è rappresentato dal cane e il vettore di trasmissione è da un flebotomo (pappatacelo). Un altro criterio per identificare la diagnosi è quindi il dato anamnestico di viaggi in aree dove la leshmaniosi è endemica e il ricordo da parte del paziente di una puntura insetto nella sede dove si è formata la lesione. Questo dato è però abbastanza improbabile perché il periodo di incubazione è molto lungo (da 3 settimane a 3 mesi e oltre).
La diagnosi è confermata dalla dimostrazione citologica dell’agente causale sullo striscio con colorazione di Gimnsa (corpi di leishmania) liberi o all’interno dei macrofagi. La cultura su terreni NNN può essere utile.
L’istologia della biopsia cutanea eseguita sul margine della lesione mostra un iperplasia pseudo epiteliomatosa dell’epidermide sovrastante a un granuloma infiammatorio polimorfo. La colorazione con Gimnsa del prelievo bioptico consente nella maggior parte dei casi di evidenziare corpi di Leishmania e rendere palese la diagnosi differenziale.